domenica 27 gennaio 2008

Duellanti per ricchezza e giustizia


Come un pugno nello stomaco. Dapprima ti stordisce, fatichi a realizzare cosa effettivamente ti ha percosso, dopodichè ti lascia senza fiato. Solo quando prendi coscienza del colpo senti davvero male.
American Gangster” è un film di spietato dolore, rovescia l’anima e svuota le coscienze. Ti trovi a provare ribrezzo, tanto da sentire il bisogno di non guardare, quando ti spiattellano in faccia la realtà dei fatti, quando in un treno di immagini confuse ti mostrano braccio e siringa, bimbi in lacrime davanti al corpo esanime di un padre che ha deciso di fare della droga la propria ragione di vita, quando la dipendenza cancella ogni consapevolezza e la trasgressione diventa consuetudine. Per di più, sono fotogrammi in bianco e nero e sporadici. Come se l’assenza di colori restituisse un po’ di dignità, a qualcosa che di per sé non ne ha bisogno.
Una pellicola all’apparenza individualista: sembra fare a pugni con il tempo, cercando di dare lo stesso spazio e pari importanza a due interpreti eccezionali in un solo sguardo. In realtà, si addentra in percorsi sinuosi di vita vera e vissuta.
L’uno, Denzel Washington, si arricchisce con le vite altrui. L’altro, Russell Crowe, prova ad essere onesto con il mondo in quanto non capace di farlo con sé stesso. In comune hanno quel senso di solitudine che solo il circondarsi di “tanta falsità” può colmare. Entrambi, hanno sul volto i segni del tempo. Washington interpreta un malavitoso dell’America anni ’70. Dai suoi occhi, però, traspare sempre fragilità e profondità. Un uomo di straordinaria eleganza, capace di freddare chi si prende gioco di lui, su un marciapiede di New York in pieno giorno. Quello sparo fa sussultare sulla sedia. E’ l’emblema del potere. Crowe, è invece un poliziotto disordinato e incauto, che fa dell’onestà la sua arma principale. Appesantito, probabilmente per una vita di eccessi, Crowe fa quasi tenerezza. Pare sempre goffo e inaffidabile. Rappresenta la faccia pulita del mondo sporco.
Questo film ricorda un cane che si morde la coda. Compie giri su sé stesso, ma si ritrova al punto di partenza. Spulcia in ogni angolo, per poi scoprire che il male è nascosto in un luogo sicuro. La corruzione è la base di ogni reato.
Non solo si affida a due attori eccelsi, ma acquista carattere anche attraverso altri stratagemmi: uno di questi è certamente la colonna sonora. Suoni misti, dall’R&B, al Soul, passando per il più puro Hip Hop al mai stanco Blues. Sonorità che allettano lo spettatore, degne di accompagnare scene forti e renderle tangibili. Anche la sceneggiatura lascia un’impronta indelebile, non a caso è scritta da Steve Zaillian, lo stesso di “Schindler’s List”.
A tratti vengono proposte immagini di repertorio della guerra del Vietnam. Scelta, a mio avviso, riuscita: ricorda allo spettatore che tutto quel che viene raccontato ha una datazione storica. Motivo in più di attenzione e riflessione. Il film, infatti, altro non è che la ricostruzione della vita di Frank Lucas, boss della mafia in quegli anni, che riuscì ad importare clandestinamente droga per mezzo delle bare dei soldati caduti in guerra.
Un uomo ricco e potente, contro un poliziotto fragile ma volitivo. Un duello di straordinaria intensità, che a suo modo mantiene una certa lealtà.
Trama
America anni settanta. Frank Lucas (Denzel Washington) si fa capo della criminalità organizzata americana, costruendo il suo impero sul traffico clandestino della droga. Si servirà, infatti, delle bare dei soldati caduti in guerra per importare dal Vietnam droga purissima, rivendendola poi sul mercato a metà prezzo. Proprio quando i suoi affari toccano guadagni astronomici, “inciampa” su Richie Roberts (Russell Crowe), un poliziotto apparentemente impacciato ma in realtà spietato e alla ricerca di onestà.
La caccia si è appena aperta. Senza esclusioni di colpi.

Citazioni
- Frank Lucas (Denzel Washington) "È da quando avevo sei anni che non vedo qualcosa di normale"
- Lucas "Il più chiassoso della stanza è il più debole nella stanza"
- "Lasciare quando ancora si vince non è la stessa cosa che lasciare"
- Richie Roberts (Russell Crowe) "La più grande paura della gente non è morire, è parlare in pubblico"
- Lucas "Le cose sono due a questo mondo: o sei qualcuno o non sei nessuno"
- Lucas "Mai mettersi qualcosa di troppo vistoso se non vuoi farti beccare"
- Lucas "Pagare i poliziotti non è un problema, lo faccio da quando avevo dieci anni. Ho mandato più figli loro al college delle borse di studio nazionali"
- Lucas "Non ci posso fare nulla se domani ti trovi con la testa spappolata" - Roberts "Mi stai minacciando? Frank, fa la fila. Fa il giro del palazzo"
- "Le piante di oppio resistono ad ogni guerra"

Carta d'identità
Titolo originale: American Gangster
Titolo italiano: American Gangster
Data di uscita (in Italia): 18 Gennaio 2008
Genere: Drammatico, Crimine
Durata: 157'
Regia: Ridley Scott
Cast: Denzel Washington, Russell Crowe, Josh Brolin, Cuba Gooding Jr., Chiwetel Ejiofor, Carla Gugino, John Hawkes, Edwin Freeman, Jason Furlani
Da vedere: imperdibile - anche solo per vivere il susseguirsi di emozioni che si provano nella seconda parte del film. Oltre ai due protagonisti straordinari, naturalmente. Tumultuoso.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo con piacere che l'hai apprezzato, del resto è un film che non lascia indifferenti. O lo si ama o lo si odia (anche questo "partito" è piuttosto folto, all'insegna dello slogan "Scott gira senz'anima") :-)

M.S. ha detto...

eppure sai che a me non ha suscitato lo stesso entusiasmo? quello che dici non fa una piega, ma davvero ti ha emozionato?... non saprei.
p.s. ti ho linkato su settimaarte, tornerò spesso!

FiliÞþØ ha detto...

Accidenti, ti è proprio piaciuto!;)
Ovviamente concordo...

Chiara ha detto...

- MISTER: io faccio parte decisamente della prima categoria. Lo si ama anche nei suoi difetti. Per esempio, i quasi 180 minuti di durata per ogni film... ;)
- MARIO: grazie! Ti aspetto. E sì, il film mi ha emozionata proprio anche se le vere sensazioni sono arrivate ieri sera, davanti a INTO THE WILD ("presto" arriverà la recensione) e quindi il rischio è quello di rivalutare tutto, ora!
- FILì: ah Filì Filì... mi è piaciuto sì!

Anonimo ha detto...

Altro che senz'anima, lo stile "documentarista" è un'arma in più di questa pellicola.

bellissimo film!

Chiara ha detto...

Sono d'accordo. Se non avesse anima, certe "profondità" non gli verrebbero così naturali (e così bene). Gran film. Benvenuto, Angelo.

Trinity ha detto...

Mah a me questo film non ha detto proprio niente!

Trinity ha detto...

Ah dimenticavo.. il commento di prima l'ha lasciato la tua Trin! ^^

Chiara ha detto...

Uff Trin, da qualche film a questa parte ci troviamo un po' in disaccordo. Vediamo di rimediare, eh?!
Ovvio "Mia Trin"! ;)

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