martedì 20 maggio 2008

La favola dolce di “Junbruco”


Siete in grado dare forma alle emozioni attraverso questo display? Provate ad immaginarlo come mare aperto, non limite: attraverso i suoi colori e le sue profondità. Oltre lo schermo, l’infinito. Abbiate fantasia. E soprattutto liberatevi di ogni falsa severità. Solo così, entrerete a far parte del “pazzo” mondo di Juno/Junbruco (Ellen Page). Un universo totalmente a sé: colmo di curiosità, autoironia e beata strafottenza. Ci piace questa sedicenne tutta brio e succhi di frutta: la adoriamo anche se da anni non ci sediamo su un banco di scuola, da tempo abbiamo perso la verginità, da “secoli” non ci sentiamo appagati dalle piccole cose. Ci affezioniamo a lei perchè ha tutti gli ingredienti per piacere a chiunque, e se così non fosse… “chi-se-ne-frega”: semplice, ingenua ed incurante delle mode. Ma mai così immatura da risultare banale. Personalmente seduta lì, su quella poltrona un po’ comoda un po’ consunta, mi sono sentita padrona di me stessa, delle mie scelte, dei miei errori, ma comunque capace di plasmare la mia quotidianità. Lasciando alle spalle il grandeschermo, invece, sono tornata a vivere in funzione degli altri, a fondere la mia vita con quella di chi mi vive accanto, anche quando non parrebbe né utile, né vantaggioso.
Invece Juno non ci somiglia, ma rispecchia ciò che (spesso) vorremmo essere (o sembrare). A volte più matura e veritiera degli adulti che la circondano, a volte legittimamente bambina: con quello “slang” tutto giovane, con quell’immaturo “concetto vegetariano” di gravidanza (si porta appresso questo “panciotto”, come se fosse un fagiolo da coltivare) e quella baldanza quasi imbarazzante. Ci piace proprio tanto.
Troviamo (quasi) perfetto ogni angolo di questo film, che sia concavo o convesso, ci emoziona comunque. Il cast, per esempio, è molto ben assortito: in rilievo il padre di Juno (J.K. Simmons - ce lo ricordiamo arrogante ed anche un po’ ottuso, nelle vesti del datore di lavoro di Peter Parker nella trilogia di “Spider Man”), probabilmente fonte principale di quell’ironia che finisce per irradiare la vita della figlia, o ancora il ragazzino della protagonista, Paulie (Michael Cera), timido ed inesperto ma spavaldo se necessario. Ogni singolo componente, ad ogni modo, mostra qualità per le quali andrebbe menzionato, ma è divertente imparare a conoscere ciascun personaggio attraverso le reazioni e le vicissitudini di cui è vittima (o carnefice).
Viene facile qualificare questa pellicola servendosi di soli aggettivi (piuttosto che fronzoli inutili), due su tutti: fresco e colorato. “Fresco” poiché palese è l’inflessione con il quale viene affrontata la fragile tematica dell’aborto, senza impegno “spremimeningi”, piuttosto con rispetto ed intelligenza. “Colorato” perché ogni nota lasciata sullo spartito è immediatamente orecchiabile: vivace è la colonna sonora, energica è la protagonista, colorati sono gli abiti e i dialoghi. Non ci si stanca mai di tutta questa vitalità. Anche quando sopraggiunge la commozione.
Pellicola che diverte, commuove e che ci fa sentire riflesso dei nostri errori, orgogliosi delle nostre imperfezioni e piccoli di fronte alle scelte della vita. Dunque, autentici nel nostro essere uomini.
Trama
Juno MacGuff (Ellen Page) ha sedici anni e una gran voglia di saziarsi di ogni briciola che il mondo le offre. Disgraziatamente, però, per un errore di ingenuità si trova a dover affrontare una gravidanza inattesa. Con grande coraggio e senso del dovere (ed alle spalle un padre molto in gamba) decide di partire alla ricerca di due genitori all’altezza di crescere il suo bambino.

Citazioni
- Bottegaio rivolgendosi a Juno intenta ad osservare il test di gravidanza evidentemente positivo "Non è una lavagnetta magica, questo è uno scarabocchio che non si può cancellare"
- Leah (Olivia Thirlby) "Juno?" - Juno (Ellen Page) "No, sono Morgan Freeman, hai qualche osso da collezionare?"
- Juno "Di solito, una gravidanza porta ad un neonato"
- Mac MacGuff (J. K. Simmons) padre di Juno "Chi è il ragazzino?" - Juno toccandosi la pancia "Ehm, in realtà non lo conosco molto bene, però so che ha le unghie" - "Juno, intendevo dire il padre del bambino"
- "Hai saputo che Juno è incinta, come le nostre madri e le Prof?" - Paulie Bleeker (Michael Cera) "Sì" - "E hai saputo che è tuo?" - "Sì" - "Dovresti farti crescere i baffi" - "C'ho provato, ma non mi vengono"
- Paulie "Sembri sempre più incinta, ogni giorno"
- Genitori di Juno "Stai attenta" - Juno "Sono già incinta quale altro pastrocchio potrei combinare?"
- Juno a Leah "Dentro di me scorre la vita, dentro di te cibo messicano"
- Juno "Mi piace essere un pezzo d'arredamento nella tua vita strana"
- Vanessa (Jennifer Garner) "Una donna diventa madre quando è incinta. Un uomo diventa padre quando nasce il bambino"
- Vanessa al marito (Mark - Jason Bateman) "Se devo aspettare che tu diventi Kurt Cobain, io non sarò mai madre"
- Mac "Ciao versione espansa di "Junbruco", dove sei stata?" - Juno "Fuori ad occuparmi di cose ben al di sopra del mio livello di maturità"
- Mac "La persona giusta pensa che caghi rose dal sedere"
- Juno "Sto perdendo fiducia nella civiltà umana" - Mac "Puoi restringere il campo?"
- Juno "Sei la miglior persona che abbia mai conosciuto e poi non ti sforzi nemmeno"
- Juno "Tu sei stupendo" - Paulie "Possiamo pomiciare ora?"
- Leah "Ehi Juno, guarda che potresti avere un parto prematuro se vi succhiate in quel modo"
- Juno "So che uno dovrebbe innamorarsi prima di riprodursi ma credo che la normalità non faccia per noi"
- Juno "Sei un amante part-time e un amico full time"

Carta d'identità
Titolo originale: Juno
Data di uscita (in Italia): Roma 2007 - 04 Aprile 2008 - Nominations Oscar 2008
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 91'
Regia: Jason Reitman
Cast: Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman, Olivia Thirlby, Allison Janney, Rainn Wilson, J.K. Simmons, Candice Accola, Cameron Bright, Daniel Clark
Da vedere: per colorarsi un po’. Il grandeschermo diventa sorgente continua di energia. I bizzarri (ma ad effetto) titoli di testa (accompagnati da una bellissima “All I Want Is You” di Barry Louis Polisar) ne sono una prova (semmai ce ne fosse bisogno).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente delizioso.
Ale55andra

Anonimo ha detto...

Film di grande (e meritatissimo) successo.
L'ho visto mesi fa e avrei voluto scriverne, poi il tempo è volato... boh, magari prima o poi ci butterò giù due righe.
Per ora intanto plaudo alla tua analisi, come sempre efficace e sentita.

Altro plauso (professionale ed estetico) va a Jennifer Gardner, misto a profonda invidia nei confronti di Ben Affleck. :-)

FiliÞþØ ha detto...

pienamente d'accordo e ti garantisco che in lingua originale è ancora meglio!

Chiara ha detto...

ALE: "delizioso", bravissima. Altro aggettivo adatto alla pellicola. Un abbraccio!
MISTER: sempre di donne mi parli, guarda che sono gelosa!!! Sarei interessata a leggere la tua analisi dunque trova il tempo per scriverci due righe.
FILì: in lingua originale? Curiosa di sentire la voce della protagonista, sono sicura che mi piacerà!

Anonimo ha detto...

Non è vero che ti parlo sempre di donne. La Gardner non è mica una donna, è una DEA!!! ;-)

Come già accennato l'ho visto mesi fa, poi il tempo che scarseggia... sigh...
Vabbè, comunque li appunti presi allora li ho ancora tutti.

Ah, ti consiglio anche il film precedente con la giovanissima Ellen Page, "Hard candy". Anche di quello, prima o poi, vedrò di scrivere qualcosa. Nel frattempo ti rimando ad una bella recensione di Iggy

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