mercoledì 19 settembre 2007

... Spider pork...

E' solo che... non gli resisto!
Strepitoso Homer!

"Ti amo Spider Pork!"

I Simpson... in grande

E’ più faticoso sorreggere il grandeschermo che la tv.
Ed anche se si è in cinque, tutti gialli e sfacciatamente simpatici, resta uno sforzo comunque.
La famiglia Simpson sbarca al cinema, ma non convince. Tutt’altro: pare che ingigantendosi si sia persa la maestosità di questo ingegnoso cartone.
L’unico a non aver abbandonato la propria vera identità è Homer, gli altri personaggi (soprattutto quelli al di fuori della famiglia) sembrano inseriti casualmente a scopo di “contorno”. Ho avuto l’impressione che un episodio di trenta minuti è capace di trasmettere molto di più di un film di un’ora e mezza. Per altro, la comicità viene continuamente interrotta da accenni eccessivamente sentimentali (completamente estranei al genere Simpson) e forvianti. Un vero peccato.
Durante la visione, continuavo a pensare che se per scrivere una sceneggiatura come quella a cui stavo assistendo c’hanno messo quindici anni, avrebbero potuto pensarci un poco di più o forse meno, evitando di inserire fronzoli irriconoscibili.
Ho la sensazione che sul divano di casa (con anche la possibilità di stendermi a piacimento), davanti alla tv e con una durata ridotta a un terzo rispetto alla pellicola, mi sia divertita all’ennesima potenza confronto a ieri, stando sulla poltroncina accanto a due sconosciute (in preda al panico poiché il fidanzato non rispondeva al cellulare).
Bart che, improvvisamente, si rivela bisognoso di un padre affettuoso (ma quando mai?!), Marge che entra in crisi mistica dopo l'ennesima delusione del marito, Lisa si innamora di un irlandese tuttofare, nonno (che insieme ad Homer) è l’unico a restare saldo sulla propria ingenuità.
La sufficienza piena (o poco più) è dettata dai lampi di genio, che salvano il film dallo sfacelo: alcune scene (incentrate nella prima parte del film) sono e restano senza dubbio geniali: la corsa in skate di Bart completamente nudo (col “birillino” al vento e celato da qualsiasi oggetto), quella di Homer e Bart sul tetto, il sottile messaggio nella scena della Chiesa e dal Bar (chi prega si sfoga nell’alcol e viceversa) e i titoli di coda (ma quanta gente ci lavora in un film? Potevano evitarlo l’elenco dei parenti. Una bella trovata per rimanere sino all’ultimo secondo, quando l’uomo delle pulizie- quello vero- viene a dirti che la proiezione è proprio finita o se invece sei lì per dargli una mano).
Ad ogni modo, questo film, un vincitore ce l’ha… Spider Pork… (o Harry Plopper?!).
“Spider pork, spider pork il soffitto tu mi sporc, tu mi balli sulla test e mi macchi tutto il rest, tu quaaaaaaa....ti amo ... Spider pork!”
Meravigliosamente geniale.

Trama
Springfield è a rischio disastro ambientale. Dopo che Homer ha "accidentalmente" scaricato le feci del suo maialino domestico (e sue) nel lago, la zona circostante ha subito processi di inspiegabile natura. Il Presidente Arnold Schwarzenegger (insieme al responsabile dell'EPA) decide di isolare (e successivamente distruggere) Springfield, senza escludere i suoi abitanti.
Homer, considerato responsabile della catastrofe, viene prima accusato dai concittadini e poi abbandonato anche dalla sua famiglia. Ormai solo in Alaska decide di portare a termine la sua missione di salvare la sua Città e soprattutto riavere la sua famiglia.

Citazioni
- Homer "Ti insegno io a ridere quando una cosa fa ridere!"
- Bart dopo la scommessa "Questo è il giorno più brutto della mia vita" - Homer "Finora è il più brutto"
- Marge "Mille occhi... che potrà significare?" - nonno "MMM, mille... sono sicuro che sia un numero"
- Cittadino indeciso se stare all'interno o all'esterno della cupola che imprigionerà Springfield "Dentro o fuori, dentro o fuori, dentro o fuori... NON HO MAI VISTO VENEZIA!"
- Marge a Lisa "Sei una donna, potrai servare rancore per sempre"
- Homer "Non posso uscire c'è la folla e potrebbero fare male alla mia famiglia! E al nonno!" - nonno "Sono tra la folla!"
- Homer "Perchè tutto ciò che frusto mi abbandona?"

Carta d'identità
Titolo originale: The Simpsons movie
Titolo italiano: I Simpson - Il film
Data di uscita (in Italia): 14 Settembre 2007
Genere: Animazione
Durata: 87'
Regia: David Silverman
Da vedere: esistono milioni di ammiratori dell'originale famiglia Simspon. Vederli sul grandeschermo è certamente un evento fuori misura. Forse, proprio per questo, ci si attendeva qualcosa in più. Comunque, sempre universalmente unici. Divertente (ma non abbastanza).

mercoledì 5 settembre 2007

Disturb...ante


Disturbia” è come un libro scritto bene ma che non ha nulla da raccontare. O per lo meno, nulla di nuovo.
Avete ragione, questa pellicola non è altro che il remake de “La finestra sul cortile” (capolavoro hitchcockiano degli anni ’50) quindi penserete che per forza non è insolito al grandeschermo. Ma, con la definizione “nulla di nuovo”, sottintendo qualcosa di diverso.
L’ (eccessivo) utilizzo della nuova tecnologia ne è una dimostrazione. Già vista in altri film di recente produzione (mi viene in mente “Perfect Stranger”, per esempio) e che, inevitabilmente, a lungo andare stanca. Telecamere ad infrarossi, telefonini superpiattissimi (da provare a lanciare in acqua, per scoprire se anche loro “saltellano” e quanto), computer innovativi (ormai sostituiscono ogni mezzo: non mi stupirebbe, a questo punto, vedere una tastiera intenta a stirare le ultime camicie), e così via. La tecnologia ha così preso piede, da credere di avere il diritto di calpestare la buona, vecchia, fedele cinepresa (quella del regista, si intende). In questa pellicola, infatti, si ha un’alternanza di punti di vista, così rapidi, da stordire. Cannocchiale, display, telecamera, videocamera, … camera… mi viene il mal di mare.
Oltre a questo, che alcuni possono anche trovare opportuno, un altro aspetto sfavorevole sono i “finti” colpi di scena, a scopo di alzare la tensione ormai finita in fondo alla sala (se non già all’uscita).
Scena da brivido, preannunciata dal classico aumento di volume, contrapposto alla riduzione delle luci, qualcuno si avvicina furtivamente, la mano che sfiora la spalla… per poi scoprire che mammà voleva solo dare la buonanotte! Che "tenerezza".
E’ chiaro che la prima volta può risultare divertente, ma se si protrae per tutta la visione, viene normale pensare di assistere ad una farsa!
Per avere un voto maggiore (e lo merita) di “Alla Deriva”, è scontato che riveli anche caratteristiche positive.
Fra queste, ci sono le interpretazioni di Shia LaBeouf e David Morse (davvero incredibile che questo esca dalla mia tastiera, non ci credo nemmeno mentre lo scrivo! Che resti fra noi): il primo è in grado davvero di reggere la scena (anche quelle mediocri) con una capacità espressiva pregevole.
Il secondo, mi ha sorpreso: sempre interprete di ruoli “scomodi” (in alcune occasioni, anche troppo- vedi “Dottor House”), Morse ha stavolta superato sé stesso. Nei panni del presunto assassino (ancora una volta un “guastafeste”) e all'inizio praticamente assente, il suo ruolo si fa dominante e deciso, soprattutto nel secondo tempo (quando, nella parte centrale, il film acquista energia (più o meno): tensione a lungo cercata e raggiunta un tantino tardi, ma del resto non poteva che essere così). Glaciale nello sguardo ed impenetrabile nelle emozioni (ma soprattutto senza chewgum!), è quasi piacevole essere spettatori della sua metamorfosi. Sarà che nei panni di un presunto sicario apparentemente in ordine, calza proprio a pennello.
Pensate che durante le riprese si è fratturato le dita, eppure non ha mai smesso i panni di ambiguo vicino di casa: una vera fortuna (stavolta)!
Consiglio vivamente di non prendervi il DISTURB(i)O di andare a vedere questo film. Se proprio volete andarci, non portatevi appresso grandi aspettative.
Non è che sono diventata troppo severa?!
E sì che, i minuti iniziali, lasciavano credere di avere a che fare con una buona pellicola. Peccato.

Trama
Kale (Shia LaBeouf) è un ragazzino come tanti, ma non riesce a scrollarsi di dosso il rimorso per la morte del padre, nell’incidente d’auto che lo vedeva alla guida. Per questo, nella sua personalità traspare ribellione ed aggressività, anche in situazioni non consone. Proprio per il suo carattere difficile (dopo aver rifilato un pugno al professore di spagnolo) si ritrova agli arresti domiciliari per novanta giorni. Dopo che la madre gli proibisce videogiochi e tv, Kale, trova il modo di ingannare il tempo ormai monotono: munito di cannocchiale scopre, al di là del proprio giardino, un mondo nuovo fatto di vicini di casa interessanti e… forse pericolosi.

Citazioni
- Kale (Shia LaBeouf) "Non sono un guardone, sono un semplice osservatore..."

Carta d'identità
Titolo originale: Disturbia
Titolo italiano: Disturbia
Data di uscita (in Italia): 17 Agosto 2007
Genere: Thriller
Durata: 104'
Regia: D.J. Caruso
Da vedere: se proprio non riuscite a frenare la curiosità, ne vale la pena per i due interpreti (Shia LaBeouf e David Morse) e per la parte centrale del secondo tempo, dove dal torpore si passa a quella tensione che tanto speravamo di trovare sin dall'inizio. Poco convincente.

lunedì 3 settembre 2007

... aria di musica...

Mi scuso con chi riterrà questo post fuori luogo.
Il fatto è che provo emozioni troppo forti per lasciarle solo a me stessa.

Effettivamente, questo Blog, nasce dal desiderio di catturare sensazioni ed anche se non prendono vita dallo sguardo di una telecamera, escono dalle corde di una chitarra e ritengo importante non lasciarle sfuggire. Come se, imprimerle attraverso questa tastiera, mi aiutasse a mantenerle intatte evitando che il tempo ne logori la bellezza. Forti come nel momento in cui le ho vissute.

Quindi un grazie infinite a questo grande artista, virtuoso della chitarra e dotato di una travolgente personalità da palcoscenico.

Un uomo che, con sole sei corde, fa vibrare note ed emozioni.
E dal vivo è assolutamente imperdibile.

Il mio "Thanks of all" sussurratogli all'orecchio, dopo il concerto, è stato per me un enorme regalo. Ed in quella frase, c'era tutta la mia gratitudine.
Amo le "cose" belle, semplicemente.

Shrek – terzo capitolo


Non ho mai commentato il genere animazione, ma prevedo non poche difficoltà.
Anzitutto, non c’è un’interpretazione vera e propria ed ogni emozione che percepiamo dal grandeschermo scaturisce dalla mano di qualcun altro (o se volete, da una tastiera), dunque non si avrà mai un riscontro umano. Eppure, l’animazione targata DreamWorks ha una capacità assolutamente straordinaria, quella di stupire proprio perché la finzione è separata dalla realtà attraverso un filo sottilissimo, quasi invisibile. E nel terzo capitolo, la tecnica digitale supera ogni immaginazione.
Con la definizione di “geniale” potrei concludere la mia recensione, ma ciò non basterebbe né a me, né a voi.
I paesaggi incantati, le espressività, le movenze (anche quelle insignificanti, come l’ondeggiare dei capelli) lasciano senza fiato. Impatto visivo a parte (che ha sicuramente un’impronta maggiore, in un genere come questo), l’altro aspetto che rende questa saga immortale è la comicità. Il secondo episodio, ad essere sincera, non mi aveva convinta per nulla tanto che, l’uscita del terzo (per altro scontata), mi aveva fatto storcere il naso. Naturalmente, passione e curiosità, hanno smorzato ogni genere di disfattismo e ho affrontato l’orco, mica tanto cattivo, con entusiasmo. Ebbene, ho ritrovato lo stesso buonumore che quel faccione verde mi aveva trasmesso nel primo episodio. Battute esilaranti, personaggi a dir poco unici (dai vecchi e fedeli amici: Pinocchio, Ciucchino, Biscotto; ai nuovi ed azzeccatissimi: Mago Merlino in versione “new age”, i tre pargoli irriverenti ma tenerissimi di papà Shrek e lo sfigatissimo liceale Artù, al quale verrà data l’occasione per riscattarsi) che inavvertitamente fanno quasi ombra ai due protagonisti Shrek e Fiona, ed infine le parodie (dalle più evidenti a quelle sottili) che hanno caratterizzato ognuna delle tre puntate e che come sempre sarà divertente ricercare (per questo non ve le anticipo).
Insomma, quest’ultima (non credo) puntata ha tutte le carte in regola per stupire, divertire e distrarre e la bellezza di questa pellicola sta nel fatto che, ognuna di queste sensazioni, non ha età.
Speriamo solo che con l’evidente successo ai botteghini non esageri, inoltrandosi pericolosamente in “troppi” capitoli successivi.

Trama
Nel Regno di “Molto Molto lontano” incombono importanti novità: una su tutte è che il Re (ranocchio) Harold è oramai giunto alla morte (spassoso il momento dei suoi ultimi gracidi) e proclama Shrek come suo successore prediletto. Questi, non riuscendo a calarsi nei panni del Sovrano del Regno, decide di partire con i fedeli amici alla ricerca di Artù, un ragazzotto liceale cugino di Fiona, che potrebbe prendere il posto di Shrek nella successione. Intanto il Principe Azzurro (ed il suo nuovo esercito) torna a “Molto Molto lontano” più caparbio di prima, nel tentativo di conquistare la sovranità ed uccidere Shrek. Ma, per il buffo Orco verde, le novità non sono certo finite: Fiona, infatti, gli comunica che presto diventerà padre… come andrà a finire? E quando?

Citazioni
- Fiona "Ho detto che sono incinta!" - Shrek in evidente stato di shock "In che senso???"
- Biancaneve "Raperonzolo, fa calare le tue extension!"
- "Chi avrebbe mai pensato che un mostro come me potesse avere un tesoro così..."
- Ciuchino"Mi sono abracadabrato in una spalla di seconda categoria!!!"
- "Dopo un pò impari ad ignorare il nome che ti danno e ti fidi solo di chi sei"

Carta d'identità
Titolo originale: Shrek the third
Titolo italiano: Shrek Terzo
Data di uscita (in Italia): 31 Agosto 2007
Genere: Animazione, Avventura, Commedia
Durata: 92'
Regia: Chris Miller, Raman Hui
Da vedere: se ci si vuole distrarre un po', questo film diverte. Ma diverte per davvero. Assicuro un'ora e mezza, circa, di sane risate. Esilarante.

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