lunedì 15 ottobre 2007

Un giallo tutto italiano


Il silenzio squarcia la solitudine del lago.
L’odore dell’erba, il grigio del cielo, il fievole rumore delle acque tranquille. In mezzo a colori così freddi, il verde del prato sembra entrare con violenza nel campo visivo. E poi c’è lei, Anna. Un corpo pallido e nudo, riverso a terra in una posizione anomala, scomposta, senza vita.
Un’immagine forte, dolorosa, incredibilmente vera.
Un film così bello che pare di averlo vissuto in prima persona. Di aver respirato quegli odori, toccato quel corpo freddo, aver provato quella sensazione di disagio in un silenzio così reale, spezzato solo dal canto degli uccelli. Come se fossero loro a restituirci alle poltrone rosse, ricordandoci che è tutto finzione.
Ma qualunque sfumatura di questa pellicola, stupisce. Un paesino che assomiglia a mille altri, con la sua gente, i suoi problemi, i suoi segreti, vite che si uniscono e che condividono inevitabilmente ogni cosa, poiché i muri non sono così spessi da isolare e le distanze non così nette da dividere. Un ambiente troppo piccolo per sopportare il peso della coscienza.
Così, un omicidio inspiegabile (anche se poi, un delitto, non ha mai una spiegazione plausibile), stravolge la monotona quotidianità di un paese di montagna. Si apre così il cerchio scontato delle accuse, coinvolgendo dapprima il “matto” del paese (l’unico, che comodamente si può additare senza particolari rimorsi), passando poi per il fidanzato (che, come mostrano le cronache italiane, pare avere pur sempre un movente in più di chiunque altro) arrivando infine all’amante o la moglie dell’amante, vittima del tradimento.
Incriminazioni infondate, retroscena, segreti mai abbastanza intimi, il tutto visto dagli occhi del triste commissario Sanzio, interpretato da Toni Servillo in maniera magistrale. Un uomo sprofondato nella sua difficile vita privata, scortato costantemente da quell’ombra malinconica, senza però tralasciare quella determinazione che lo rendono un uomo sicuro, almeno nel campo professionale. Un attore che sa rendere importante un qualunque dettaglio, poiché mai recitato con noncuranza. Ma chiunque, in questa trama semplice, non è mai inserito casualmente. Tutti i tasselli compongono un puzzle da comporre con cura.
La pellicola ruota intorno ad una spirale efficacemente lenta, ricca di silenzi, di sguardi e di imperfezioni. Ma è stata tutta questa semplicità ad incantarmi. Da spettatrice, donna e da amante del grandeschermo.

Trama
Un piccolo paese della Carnia (Friuli) viene sconvolto dal ritrovamento, sulle sponde del lago, del corpo senza vita di Anna (Alessia Piovan- così bella, da dispiacersi del suo ruolo “muto”, ma estremamente espressivo), una giovane del posto. Un esperto commissario (Sanzio (Toni Servillo)), trasferitosi lì di recente, viene chiamato ad indagare sul caso, ritenuto immediatamente inspiegabile.
Inizia così una lunga catena di scrupolose ricerche e di deboli indizi, che coinvolgeranno fatalmente tutta la comunità.

Citazioni
- Sanzio (Toni Servillo) "I matti sono tutti buoni, fino a che non diventano cattivi"
- Sanzio "Da cosa si capiva che il serpente del lago l'ha guardata negli occhi?" - Mario (il "matto") "Perchè ha fatto l'incantesimo e si è addormentata!"
- Sanzio "Il padre della ragazza?" - "Il padre nun ci sta" - "Un padre ci sta sempre"
- Sorella di Anna, la ragazza trovata morta, riferendosi a Roberto (il fidanzato della vittima) "Mio padre lo odia. Dice che è un delinquente e scansafatiche" - Sanzio "E, invece, che tipo è?" - "E' così. Ma se bastasse questo dovremmo odiare mezzo mondo, no?"
- Sanzio "Qualcuno mi deve spiegare perchè, quando le donne litigano, litigano di spalle"
- Sanzio a Roberto "Tu sei in una brutta posizione ed è meglio che eviti di fare lo spiritoso. O peggio, lo strafottente. O peggio del peggio del peggio, la testa di caz..."
- Roberto "Voglio sapere la verità!" - Sanzio "Te la dico io, la verità" - "E allora dimmela!" - "No." - "Mi hai detto che me l'avresti detta" - "C'ho ripensato"
- "E tu, sei sposato?" - Sanzio "sì" - "Lei è bella? Cioè... volevo sapere come, una donna bella, potesse sposare un uomo così scorbutico" - "Si vede che non ero scorbutico"
- Sorella di Anna "mica lo puoi scegliere il padre, quello che ti capita, ti capita"
- Sanzio a Roberto "Ti arrestiamo, hai niente da dire?" - Roberto "Vaffanc..." - "Ecco"
- Poliziotto a Sanzio "Commissario, non si può fumare qui" - Sanzio "Arrestami".

Carta d'identità
Titolo italiano: La ragazza del lago
Data di uscita (in Italia): Mostra del Cinema di Venezia 2007 - 14 Settembre 2007
Genere: Thriller, Drammatico
Durata: 95'
Regia: Andrea Molaioli
Da vedere: per comprendere che, finalmente, il cinema italiano si ribella alla consuetudine. Un’emozione particolare, nella scena finale, quando il sorriso di una madre rivela tutta la sua fragilità. Importante.

15 commenti:

FiliÞþØ ha detto...

"Un’emozione particolare, nella scena finale, quando il sorriso di una madre rivela tutta la sua fragilità"...Questa è la (beata) ignoranza a cui mi riferivo...bravissima!^^
Contentissimo che ti sia piaciuto...
A presto...

Chiara ha detto...

Due parole (le tue) contro le diciassette (mie), credo che dovrò utilizzare uno spirtito meno ermetico! Buahahah! Grazie Fil, gran bel film!

Anonimo ha detto...

Mi aggrego ai complimenti (a te e al film), davvero una piacevolissima sorpresa.

Servillo poi è mostruoso (nel senso migliore del termine), un gigante una spanna sopra tutti.

Ma dico ragazzi, vogliamo parlare della dolcezza e del dolore che traspaiono quando va a trovare la moglie che ormai non lo riconosce?

Già solo per quelle scene meriterebbe l'applauso, se poi aggiungiamo tutto il resto del film...

Si, davvero una splendida sorpresa!

Ciao,
Mr. Hamlin

Chiara ha detto...

Benvenuto, in primo ordine.
Sono felice che anche tu, come me, sei capace di cogliere questi gesti semplici. Il momento che hai citato è uno dei più forti della pellicola. Bellissimo e "doloroso" insieme.
Grazie, di aver scritto. Torna a trovarmi!

Anonimo ha detto...

Non solo tornerò a trovarti, ma ti ho anche doverosamente linkata perché il tuo blog mi ha colpito davvero positivamente. Al punto che credo farò "violenza" a me stesso e leggerò anche la recensione di "Cemento armato". Anche se ho la netta impressione che il mio concittadino (Faletti) abbia fatto di meglio in altri contesti.

Ma tornando a monte credo che il fascino del film di Molaioli stia anche in questi piccoli particolari (tutt'altro che secondari).

Chiara ha detto...

Hai ragione!!! Sia per il ruolo di Faletti (devi esserne onorato della concittadinanza, Faletti è fra i miei "idoli" ;)) sia per "i piccoli particolari".
Vedo che in quanto a "gusti", viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda! La semplicità è ciò che di grande ci resta (eheh... che poesia... toh!).
E per quanto riguarda il "linkaggio"... farò proprio lo stesso!
Grazie mille!

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara, come ti ho gia detto ho visto il film, bravissimo Servillo,buon esordio per Andrea Molaioli, il film inizia bene molto coinvolgente forse un finale che si risolve un po' troppo bruscamente. Rinascita del cinema made in Italy? credo di si un buon film, distribuito in non molte sale,speriamo funzioni il passaparola.
Un saluto

Chiara ha detto...

Sì, caro Mario, anche a me il finale ha trasmesso quella sbrigatività ma del resto... di Spielberg ce n'è uno solo- e i film di "centottantasette" minuti se li può permettere solo lui!
Il resto però... fa sognare e ben sperare. Speriamo proprio che funzioni questo passaparola! A presto!!!

Anonimo ha detto...

Tu considera che Faletti:
1) E' lo zio di un mio ex compagno di classe delle medie (quando lo veniva a prendere in Ferrari, ai tempi del Drive In, non ti dico il casino di fronte a quella scuola...)

2) L'ho intervistato due o tre volte quando lavoravo in radio

3) Avrei dovuto intervistarlo nei giorni dell'uscita di "Io uccido", ma poi è sopravvenuta la malattia.

4) Ogni tanto lo incrocio in giro per Asti e devo ammettere che è sempre gentilissimo e saluta chiunque lo saluti.

5) L'autunno scorso, mentre ero al bar a far colazione con alcuni colleghi, è entrato con un paio di amici e ha involontariamente aperto il giornale coprendo la sciarpa di una mia collega che l'ha guardato malissimo... Sua reazione quando se n'è accorto? "Oh, scusami! Sono proprio un cafone, scusa davvero..." Che dire, un signore.

Detto ciò... ti cerco un appartamentino in affitto qui ad Asti? :-)

Oppure lo puoi andare a stanare all'Elba, dove passa gran parte dell'anno.

Chiara ha detto...

Ti prego non dirmelo!!!
Accorro immediatamente ;) !!! Anche un monolocale, va benissimo ;P

Tu non sai il desiderio di parlargli ogniqualvolta finivo un capitolo, di spiegare a lui quanto mi ha regalato con i tre libri (entrati dentro con forza ed in maniera diversa), quanto li ho letti con smania e quanto di me ho dato a quelle pagine... e tu hai avuto modo di avere un (sicuramente) bellissimo incontro di parole e sguardi... anzi, hai pure "condiviso" colazione una colazione al bar!!! ;)
Bè, se ti capita di incontrarlo... pensami ;P e ringrazialo da parte mia ;)))
Allora, son proprio curiosa di chiederti un'opinione sul Faletti scrittore, visto che da attore lo abbiamo già appurato...

Anonimo ha detto...

Come scrittore? Bravo, ma non bravissimo. Francamente i giudizi (anche di critica) su "Io uccido" mi sono parsi un po' troppo lusinghieri. Tant'è che si sono già ridimensionati a partire dal libro successivo...
Comunque se vuoi scoprire altri autori interessanti ti consiglio (se non li conosci di già) Luca Di Fulvio ("L'impagliatore", "Dover beach" e "La scala di Dioniso"), Giancarlo De Cataldo ("Romanzo criminale", "Nelle mani giuste" e altri) e Gianrico Carofiglio.
A mio parere tutti e tre superiori al citato Faletti.

Chiara ha detto...

Amo moltissimo leggere ed aprire gli occhi su nuovi autori. Gli scrittori che mi hai citato non li conosco, provvederò a farli entrare nella mia libreria. Grazie del prezioso consiglio, ti saprò dire appena termino l'attuale libro ("Pura Anarchia" dell'insormontabile Woody Allen).

Anonimo ha detto...

Il libro di Allen l'ho comprato anch'io, anche se non l'ho ancora letto. Però dalle recensioni temo di poterne rimanere deluso... sono quasi tutte piuttosto freddine.

Chiara ha detto...

Il libro esalta all'inizio ma poi placa un po' gli entusiasmi, effettivamente. Certo, sprazzi di genialità rendono la lettura piuttosto fluida, ma poi l'eccessiva assurdità finisce per stancare. Ad ogni modo è "alla" Woody, poichè nessuno è capace di "sfoderare" quell'inventiva. Fai sapere!!!

Anonimo ha detto...

Lo farò. Non appena riuscirò a leggerlo: ho una lunga lista di libri che mi guardano da ogni dove della casa implorando "Scegli me! Scegli me!" :-)

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