lunedì 2 marzo 2009

La speranza ha il sorriso


Comincerei dalle emozioni dal fatto che pur non avendo più il tempo sufficiente per scrivere, come e quanto vorrei, sono qui a cercare di descriverle. Anzitutto un’immensa tenerezza scaturita dalle espressioni tristi piene di solitudine, dal tentativo di accompagnare un discorso disconnesso con gesti nervosi, dalla consapevolezza del loro essere “diversi” e dal vano sforzo di non esserlo.
Dopodiché nasce una sorta di timore misto alla curiosità. Un’insicurezza dettata dal senso del dovere di spettatrice, per quanto riguarda la rettitudine con cui intraprendere questa visione e l’interesse invece verso il lavoro tecnico in sé, come cioè Giulio Manfredonia ma soprattutto Claudio Bisio interagiscano con la delicata tematica dell’infermità mentale.
Il film è datato volutamente negli anni ottanta quando, i primi ospedali psichiatrici, venivano chiusi e la società si preoccupava di collocare i malati di mente senza fare troppo rumore. Per questo nascevano le cooperative, a cui è doveroso dedicare questo film.
Manfredonia realizza un piccolo lavoro, ma straordinario affrontando con adeguata deferenza un argomento tanto difficile, denunciando in punta di piedi una situazione troppo spesso taciuta (anche al cinema) ma evitando con eleganza enfasi e smisurata drammaticità. Tutt’altro. Nei cunicoli bui della sofferenza, trova spazio molta luce. Quel senso incombente di sofferenza sfiora appena lo spettatore che invece trova largo respiro e, in qualche frangente, si diverte.
L’interpretazione di Bisio è impeccabile (nei panni di Nello, il nuovo Direttore della Cooperativa) ma viene leggermente eclissata dalla bravura degli attori che personificano i veri protagonisti di questo film: la loro performance è così veritiera che non solo stupisce ma, addirittura, scuote.
E’ vero, a volte sfiora l’inverosimile ma sempre con il necessario rispetto. Un film di una sincerità che non si può tacere, di una naturale passione verso le emozioni semplici, le stesse che ho deciso di “fermare” io, nonostante il poco tempo a disposizione. Ma, per un’opera dolce, è concesso sovrastare la frenesia con un fragoroso plauso.
Trama
Nello (Claudio Bisio) viene allontanato dal sindacato, in quanto ritenuto un elemento “scomodo” per le sue idee d’avanguardia. Il ruolo assegnatogli successivamente è quello di Direttore della “Cooperativa 180” che si preoccupa di dare un’occupazione ai malati di mente impegnandoli in attività inutili ma illudendoli di condurre una vita normale. Inizialmente a disagio, Nello, decide di entrare in stretto contatto con ognuno di loro e, per sua sorpresa, troverà così tanta volontà da condurli a vivere, per davvero, una vita più decorosa e “umana”.
Citazioni
- Luca (Giovanni Calcagno) “Siamo matti, mica scemi”
- Nello (Claudio Bisio) “Che ruolo può avere all'interno di una società uno che non parla ed il cui curriculum é misero?" – Roby (Andrea Gattinoni) “Il Presidente" - Nello “Tu sarai il Presidente”
- Luca “Quando uno dorme, bisogna svegliarlo”
- Dottor Furlan (Giuseppe Battiston) “Il loro rifiuto alla proposta di Parigi è la tua vittoria più bella”
- Ossi (Franco Pistoni) consultando la guida stradale "Sei uscito da Tuttocittà, queste strade non esistono, devi rientrare nel Tuttocittà!"
- Ossi “Noi facciamo tutto con gli scarti, questa è una Cooperativa di scarti”
Carta d'identità
Titolo originale: Si può fare
Data di uscita (in Italia): Roma 2008 - 31 Ottobre 2008
Genere: Commedia
Durata: 111'
Regia: Giulio Manfredonia
Cast: Claudio Bisio, Anita Caprioli, Bebo Storti, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Carlo Giuseppe Gabardini, Pietro Ragusa, Maria Rosaria Russo
Da vedere: per poter sorridere ma allo stesso tempo riflettere con attenzione. E per avere conferma di quanto Claudio Bisio sia un artista perfettamente versatile. Un film onesto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo era a Roma, purtroppo me lo persi. Ne ho letto bene ovunque e ora anche da te. Mi sa che in un modo o nell'altro mi tocca recuperarlo, perchè mi avete incuriosita tutti.
Ale55andra

Roberto Junior Fusco ha detto...

Anche io l'ho perso al cinema.
Lo recupero presto.

Chiara ha detto...

Ragazzi assolutamente da non perdere. Anche solo per premiare la sincerità con cui viene affrontato. Verrò presto a leggere qualcosa di vostro. A presto.

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