martedì 28 agosto 2007

L' America "malata"


Esiste una Nazione, fra tutti gli Stati del mondo, che sovrasta tutte le altre: politicamente, economicamente, culturalmente (!); vanta dei più grandi colossal cinematografici, dei migliori scrittori di thriller, dell’invenzione dell’hip hop e del rap, dei gettonatissimi inseguimenti alla tv ma soprattutto, si riempie di orgoglio, quando le ricordiamo che è l’ideatrice incontestata dei preziosissimi“McDonald's” (causa, poi, dell’ormai celeberrima, sana ed equilibrata dieta): l’amata e perfetta America!
C’è un “piccolo” problema che grava, però, sull’intoccabile orgoglio americano: l’incapacità di ammettere i propri errori. E ce ne sarebbero tanti, infiniti.
Per contro a tutte queste ricchezze materiali, infatti, il popolo americano si impoverisce dei valori morali precipitando copiosamente in situazioni paradossali. Al limite dell’assurdo.
Per fortuna c’è Michael Moore (for President) che, dopo aver affrontato i temi scottanti e delicati dell’uso delle armi in America ("Bowling a Columbine" - 2002) e della guerra contro l’Iraq scatenata da George Bush dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 ("Fahrenheit 9/11" – 2004) ed ottenuto da ogni angolo del mondo l’attenzione che desiderava (e meritava), ha spogliato gli Stati Uniti d’America dai panni smessi di intoccabile potenza mondiale, rendendola fragile nella sua realtà.
“Sicko” assomiglia molto ai documentari precedenti, ma allo stesso tempo acquista capacità diverse. Ha la stessa carica d’ironia, affronta ogni difficoltoso ostacolo con il medesimo coraggio, si appresta a dire la verità senza ritegno, seppure additerà uomini potentissimi. Per tutte queste caratteristiche, a fatica si discosta da un film comune, lo spettatore è sottoposto a continui colpi di scena, verità scottanti, colpevoli e vittime, proprio come accade in un thriller. Purtroppo però in questo caso, il grandeschermo, non rappresenta il filtro dell’invenzione. E’ “solo” una lente d’ingrandimento sulla malinconica realtà.
Perché, mentre un “certo Doubleiou Bush” confeziona buche nei verdi prati della Casa Bianca o grassoni politici se ne vanno in giro con una delle quindici (!) auto che hanno a disposizione, un uomo si ritrova incerto su quale dito mozzato salvare (se il medio o l’anulare) per evitare una spesa che ammonta a sessantamila dollari (salvando un solo dito, però, ne verserà “solo” dodicimila: una vera fortuna poter scegliere!), oppure una donna si vede negare il ricovero della propria bimba (con quaranta di febbre) poiché non assicurata con quell’ospedale, una piccola ed indifesa bambina muore perché un medico si rifiuta di curarla in quanto non contribuirà ad appesantire il suo già ricco portafoglio! Il primo tempo si snoda attraverso esempi come questi, inoltre pone in risalto la figura del medico equiparata (con legittimità) a quella di un assassino (è pazzesco, chi salva un minor numero di vite umane, ha il diritto a concorrere come dirigente dell’ospedale) o ancora pone l’attenzione sull’assicurazione sanitaria (sapete che, alcuni uomini, rinunciano alla pensione per potersi permettere una polizza sanitaria a vita? E che questa, nella maggior parte dei casi, viene poi negata?). Già sconcertante nei primi cinquanta minuti, il secondo tempo offre numerose e controverse sensazioni. Mi sono ritrovata sulla comoda poltrona rossa sentendomi in colpa di starmene con le mani in mano, nutrendo un certo disagio (io per loro) davanti a uomini che non si fanno scrupoli ad imbottirsi di “tonnellate” di calorie ogni anno ed altrettanto cinicamente dare un valore materiale anche ad una vita umana. Ma questo è scandaloso! Lo è anche il fatto che basti percorrere qualche miglia e ritrovarsi in Canada, dove un’assistenza sanitaria non ha alcun prezzo. Centinaia di miglia separano la realtà dalla vergogna. Il secondo tempo, infatti, segue Moore nei suoi viaggi in Canada e successivamente in Europa (Inghilterra e Francia) dove, almeno per quel che riguarda la sanità, la situazione è certamente differente.
Ma ciò che, davvero, mi ha toccato il cuore (è proprio questa la nuova qualità di Moore, la facilità con la quale riesce a spezzarti il cuore) sono gli ultimi minuti del film, quando prende nuovamente in mano la catastrofe dell’11 Settembre. Questa volta però evita (o per lo meno ci prova) la questione politica, narrando le storie di coloro che hanno prestato volontariato nei giorni dopo l’accaduto, uomini che non hanno esitato ad agire (gratuitamente!) cercando di restituire valore alla moralità. Persone che, a distanza di anni, presentano problemi fisici e psicologici, premiati magari in una giornata commemorativa e poi dimenticati. Moore se li prende a carico, cercando per loro la soluzione migliore. Possibile che, un regista debba risolvere certe questioni!
E mentre coloro che hanno onorato la Nazione vengono dimenticati da Dio, i criminali più pericolosi ricevono assistenza ogni giorno (vedere per credere).
Ciò che scandisce l’ultima fatica di Moore è proprio l’emotività. Ho pianto e non me ne vergogno. Ho pianto, poiché davanti a tanta crudeltà, si è impotenti. Mi sono commossa davanti all’ingiustizia e alla vergogna.
Sino a che le tv mostrano Dottori strafottenti ma santoni o giovani medici in carriera che, seppur tirocinanti, mostrano ottime qualità professionali ed etiche, la vita di milioni di americani resterà accollata alla finzione.
“Sicko” non è notevole poiché bello, non verrà certo ricordato per gli effetti speciali o come trampolino di lancio di nuovi talenti: è speciale per ciò che lascia. E per ciò che, si spera, invita a cambiare.
Personalmente mi auguro che le ferite che procurano queste immagini di realtà restino a cicatrizzare sui cuori fragili di ogni uomo, affinché la voce di un regista americano non resti inutile. Io mi schiero con lui, grande Michael!

Citazioni
- “E’ una cosa spaventosa dare un valore al proprio corpo”
- “Se nella vita esistono anni d’oro, io non li ho mai vissuti”
- Moore “Si dice che una società si giudichi come tratta le persone più deboli ma è vero anche il contrario? Di come tratta i ricchi, gli eroi…”
- Moore, riferendosi ad altre nazioni, “LORO vivono in un mondo di NOI, non di IO”

Carta d'identità
Titolo originale: Sicko
Titolo italiano: Sicko
Data di uscita (in Italia): 24 Agosto 2007
Genere: Documentario
Durata: 120'
Regia: Michael Moore
Da vedere: assolutamente! E' sempre importante scoprire in che (sconcertante) realtà viviamo. Ed anche se, a dividerci dall'America, c'è l'Oceano Pacifico non significa che non ci riguarda da vicino. Siamo cittadini del mondo, ed il mondo appartiene a tutti noi. Saggio e fondamentale.

7 commenti:

domenico ha detto...

brava brava brava
molto bello e coinvolgente quello che scrivi
hai centrato il bersaglio
e non ti vergognare affatto delle tue emozioni! (e qui ti scrive uno che è emotivo come pochi ^^)
salutone, dome

Chiara ha detto...

Così arrossisco! ;p
Grazie grazie grazie,
bello condividere senza pudore le nostre fragilità!
Tanto qui, rimane tutto un segreto!

Anonimo ha detto...

brava chiaretta!
tornerò a commentare appena lo vedo
Ciao!!

Anonimo ha detto...

"E’ “solo” una lente d’ingrandimento sulla malinconica realtà." bellissimo pensiero.
unaltrodeliriocinefilocommosso.
(io mi commuovo anche con la pubblicità dell'Enel..)

Anonimo ha detto...

Lo vedrò in questi giorni e da quello che hai scritto lo avrei visto anche se non avessi avuto in programma di farlo! Ricordo che Moore aveva già tentato di sollevare un parallelo tra USA e Canada in Bowling for Columbine riguardo sanità e crimine. Una personalità del genere ci vorrebbe anche da noi...

Anonimo ha detto...

Eh sì, veramente sconvolgente!
Poteva essere materia per un film dell'orrore!!
Ciao!

Chiara ha detto...

Scusate l'assenza, il Lido mi ha tenuta parecchio impegnata (senza risultati concreti, ma ho riempito comunque il bagaglio delle emozioni speciali).
- trinity: ho letto nel tuo Blog, che l'hai visto. Ho bisogno di concentrazione per leggerlo. Intanto grazie.
- deliriocinefilosensibile: noto che siamo in tanti a commuoverci, a me basta una nota di Morricone ;)
- Ester Moidil: se Beppe Grillo avesse un po' di buona volontà, oltre alle parole potrebbe arrivare alle immagini, ce ne sarebbe di "materiale" da denunciare!
A presto ragazzi!!!

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