mercoledì 2 luglio 2008

La forza della musica


Questa pellicola non ha (quasi) nulla di straordinario. Di frequente scende anche al di sotto dell’ordinario: eccessive ambientazioni buie, lentezze impossibili da digerire, saltuariamente ci siede accanto la noia. Più volte ho trattenuto uno sbadiglio. Avrei potuto praticare del bricolage nei tempi “morti” e talmente “diversi” da sembrare parti integranti di un’altra “favola”.
Poi c’è l’altra faccia della luna, quella visibile solo agli occhi dei sognatori: una fiaba a colori in una trama in bianco e nero, un’esplosione di emozioni, di brividi intrattenibili sulla pelle.
Una vecchia (e un po’ stonata) chitarra accompagna la voce stropicciata e dolce del malinconico Glen Hansard (leader dei Frames): i suoi occhi, profondamente tristi, sono il riflesso di chi desidera un orizzonte differente da quello che osserva ogni giorno. Indelebile il fotogramma del suo sguardo ammaliato mentre l’amica suona furtivamente un pianoforte. Il personaggio femminile è la giovane artista ceca Marketa Irglova: voce leggera, ombra che accompagna quella di Hansard, i tasti bianchi e neri semplicemente sfiorati come avesse paura di risultare invadente. La magia del duo sta in questa perfetta complementarietà. L’uno che integra l’altro attraverso l’unico linguaggio universale che li rende uomini: la musica. Musica suonata per le vie della grigia Dublino (che prima o poi, lo prometto a me stessa, visiterò), musica rubata ad un pianoforte sconosciuto, musica che unisce, musica che dona autentica felicità.
Lui, riservato e pavido, trova in lei il coraggio di crederci. Lei, sola e coraggiosa, trova in lui l’amore che non ha mai avuto. Amore senza baci, senza un letto da condividere ma espresso in note e sguardi silenziosi. Unione senza corpi nudi, ma di voci soavi a sfiorare ogni centimetro di pelle.
“Once”, inteso come disco e non come pellicola, lo acquistai circa quattro mesi fa., dopo che a “Falling Slowly” fu assegnato l’Oscar come “Miglior Canzone Originale”. Da quella notte del 24 Febbraio, non ho saputo rinunciare mai all’ascolto quotidiano di questo pezzo.
La visione del film, invece, mi ha permesso di rivalutare (ed apprezzare maggiormente) “Say It To Me Now”: la voce di Hansard acquista energia dalla disperazione, dalle delusioni, dalle ferite ancora aperte. Il primo fotogramma ci regala questo pezzo, eseguito in strada, in perfetta solitudine. Un’interpretazione interamente dedicata allo spettatore. A lui il compito di scegliere fra l’abbandonarsi al tumulto di sensazioni che questo pezzo per primo, e di seguito altri, sprigiona o annoiarsi sino a non poterne più.
Personalmente, da quel 24 Febbraio, ho deciso di ascoltare questi due artisti che, senza pretese e umilmente, hanno deciso di dar voce ad un sogno.
Anche io, come i due protagonisti, ho deciso di abbracciare l’oceano e lanciare lo sguardo verso il loro stesso orizzonte. Ho annusato il profumo dolce della felicità, indipendentemente da ciò che troverò, aver aperto le ali è già una vittoria.
Trama
Lui (Glen Hansard) ha il talento. Lei (Marketa Irglova) ha il coraggio. La favola di questi due sconosciuti che, unendo i loro destini, corrono incontro ad un sogno. Dublino rende tutto ancor più magico.
Citazioni
- (Glen Hansard) "Cosa ne pensi? Ti piace papà? E' soltanto una demo..."- (Bill Hodnett) "E' dannatamente bella..."
Carta d'identità
Titolo originale: Once
Titolo italiano: Once
Data di uscita (in Italia): Oscar 2008 "Miglior canzone originale" - 30 Maggio 2008
Genere: Romantico, Musicale
Durata: 85'
Regia: John Carney
Cast: Glen Hansard, Markéta Irglová, Hugh Walsh, Gerard Hendrick, Alaistair Foley, Geoff Minogue, Bill Hodnett, Danuse Ktrestova
Da vedere: poiché la colonna sonora ha moltissimo da regalare. Musical atipico in stile documentaristico.

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