venerdì 20 aprile 2007

Il rock secondo il "professor" Jack

Il mestiere dell’attore porta denaro, successo, donne (o uomini) e probabilmente altro ancora che non cito (e nemmeno ne ho voglia). Ma non è solo piacevole perché fruttuoso. Calare nei panni di chi non ti appartiene, imparare a memoria un copione e stare ai ritmi ferrati per mesi di riprese, credo, non sia del tutto semplice. Ma c’è chi ha fortuna: interpretare un film che ti assomiglia e che racconta di te, agevola il lavoro, con il risultato che, davanti allo spettatore, non reciti… sei semplicemente te stesso.
Questa riflessione mi è nata dentro, spontaneamente, dopo la visione di “School Of Rock”, un altro di quei film che non t’impegna mentalmente, ma ti aiuta a non tormentarti di pensieri per almeno un paio d’ore. Ogni tanto, se ne sente il bisogno.
Perché l’attore in questione non è altro che il poliedrico Jack Black: un genio della creatività (leggere la sua biografia per crederci) e della semplicità, per lui recitare è naturale, basta fare casino! Interprete di diversi film come “Amore a prima svista” (2001), “Il rompiscatole” (1996), “Mars Attacks” (1996) ma anche del più recente e bellissimo “L’amore non va in vacanza” (2006), dei quali ne ho visti ben pochi, ma che mi hanno aiutato ad intuire che se, con il suo personaggio, riesce a portarsi la musica, si porta appresso una qualità in più (a confermarlo è la sua vita privata: oltre che attore, infatti, è anche chitarrista e cantante del gruppo “'Tenacious D”). Proprio come accade in “School Of Rock” ed il risultato è eccezionale, una rara esplosione di energia che può coinvolgere chiunque.
La storia: Dewey Finn (Jack Black) è un inetto, incapace di trovarsi una professione stabile (è un chitarrista e cantante, di una rock-band bramosa di sfondare), un’abitazione propria (vive con l’amico Ned Schneebly (Mike White), diventato supplente dopo una modesta carriera musicale con l’amico e coinquilino. E quando si trova l’amore, si diventa più responsabili, si mette la testa a posto e colui che era il “compagno di merende”, si trasforma improvvisamente in un fastidioso impiccio, del quale ci si disferebbe volentieri, o almeno per conto della nuova arrivata) e una vita regolare (nottate spese a suonare nei locali, tra alcol e rock'n roll, e di conseguenza levate progressivamente posticipate): in poche parole, un “eterno” sognatore.
Tutto, già piuttosto instabile, crolla quando la band lo esclude dal nuovo progetto e l’amico (o la nemica?) gli chiede con dovuta insistenza gli arretrati dell’affitto. Come sostenere tutto questo?
L’occasione si presenta senza preavviso: Dewey riceve una telefonata, indirizzata a Ned in quel momento fuori casa: si tratta di una nuova occasione di lavoro, quella di sostituire per un breve periodo un’insegnante di una prestigiosa scuola elementare. Dewey, sommerso dai debiti, si impossessa dell’opportunità, fingendosi l’amico.
Non avendo vaste conoscenze in campo scolastico ma soltanto la musica nel cuore, lo strano “professor Schneebly”, approfitta della situazione per trasmettere ai piccoli l’infinito (e a loro sconosciuto) mondo del rock, maturando l’idea (e poi la convinzione) che fra loro esistano davvero grandi talenti. Con questi, riuscirà a mettere insieme una vera e propria rock-band, mentre agli studenti rimasti (per non escluderli) assegnerà a ciascuno un ruolo ben preciso (geniale, l’alunno sarto, già prodigioso nel suo piccolo). Conseguenza di tutto ciò: anche quell’anno Dewey Finn, non rinuncerà alla sfida fra band e inventando ai suoi studenti un concorso scolastico e chiedendo loro (con una buona scusa) di mantenere il segreto ai genitori ma soprattutto alla (impetuosa) direttrice, tra bugie e malintesi, il gruppo “School Of Rock” riuscirà nel suo intento.
Nonostante le situazioni spesso prevedibili ma anche irrisorie, tutti noi ci troveremo a desiderare (come Dewey) un grande show…
E sono convinta che, anche colei che mi ha consigliato questa pellicola, lo desiderasse… nella certezza che lei, il suo, l’ha avuto…
Dunque, tutti noi, come il protagonista, dobbiamo crederci… non penserete anche voi che sognare da adulti sia infantile!
Complimenti, e tanti, alla naturalezza di Black, da prendere davvero come esempio.

Titolo originale: School Of Rock
Titolo italiano: School Of Rock
Data di uscita (in Italia): 02 Aprile 2004
Genere: Commedia
Durata: 108'
Regia: Richard Linklater
Da vedere: per chi non vuole mollare mai e desidera un "grande spettacolo" per sé stesso. Energico.

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