lunedì 11 giugno 2007

Il male eterno di Zodiac

Ore 00.15. Torno da due ore e quaranta, circa, di delitti irrisolti. Sopra le spalle, il peso di un caso che mai è stato chiuso. Sulle nostre poltroncine, siamo astanti di questa vicenda, ma ci sentiamo vittime di tale ingiustizia e colpevoli di non essere stati in grado, nemmeno noi, di scoprirne il colpevole. Da spettatori, diventiamo automaticamente protagonisti. La distanza metafisica che ci separa dalla finzione, sembra non esistere più.
E quanto detto, è un aspetto positivo, poiché significa che il film ha “funzionato” come doveva. Un punto a sfavore, perché torniamo a casa, assicurandoci settantadue (o forse settantatre) volte che la porta sia ben chiusa a chiave, che la macchina sia nel garage e che il telefono non si metta a squillare. Se dovessi sentire rumori estranei alla quotidianità della sera potrei non terminare questa recensione. E magari finire al pronto soccorso per un attacco di panico.
Analizzando il film nei dettagli assicuro che la tecnica di ripresa è straordinaria. Fincher adotta una modalità molto “realista” (non riesco a togliermi dalla mente la donna accoltellata nel secondo delitto, impressionante) ricorrendo a didascalie per ricordarci del (troppo) tempo che scorre senza aspettare. Lui non sarà dalla parte del bene. Il dolore penetra nelle ossa, l’orrore è immenso protagonista (per lo meno nei primi minuti), la rabbia è un continuo crescendo e l’angoscia non ti abbandona mai. Questo misto irrinunciabile, dura a mio avviso, troppo a lungo. Come ben avrete notato, se mi leggete dall’inizio, le pellicole eccessivamente durature mi assopiscono. Anche per questo, il voto a destra non è più alto. Il secondo tempo, forse, diventa un po’ meno ritmico del primo, ma almeno distende un poco i nervi (santo cielo, il mio gatto è entrato di soppiatto in camera e già mi ero “armata” di portapenne- primo oggetto trovato, ma direi alquanto inutile a meno che le matite non fossero ben appuntite! Credo che mi preparerò una camomilla). Facile ritrovarsi con le ginocchia fra i denti dal tanto ci si è rimpiccioliti alla sedia.
Jake Gyllenhaal (interpreta il vignettista Robert Graysmith) mi era già piaciuto moltissimo in “Donnie Darko” (pellicola che merita di essere rivista) e devo ammettere che per i ruoli “psicolabili” ha l’espressione giusta. Il resto del cast, non delude affatto. Forse un pochino il “sospetto numero uno”, che me lo immaginavo completamente diverso, ma la fantasia è una buona arma per affrontare il mistero.
Un ottimo film, davvero. Oserei dire, forse, non così capolavoro come lo avevano giudicato alcuni “colleghi”, ma non sicuramente non meritevole di tanto successo.
Concludo col dirvi che, probabilmente, stanotte non avrò sonni tranquilli, ma il cinema sa dare anche questo.


Trama
America, Baia di San Francisco, 4 Luglio 1969. Trentotto anni fa. Ci ritorniamo per chiederci se davvero, un delitto, può risultare così perfetto da non trovarne mai un colpevole. In questo caso, però, l’assassino non ne compie solo uno ma diversi (sono state accertate sette aggressioni, con cinque morti. Ma il numero potrebbe tranquillamente lievitare), in tempi anche piuttosto lontani. In aggiunta, la sua follia arriva anche a superare qualsiasi limite. L’uomo, infatti, si diverte ad inviare messaggi decifrati e lettere scritte a mano, a polizia e ad alcune redazioni di giornali. Fra questi (il “Chronicle”) c’è il vignettista Robert Graysmith, che si interesserà in maniera morbosa alla vicenda, sino a diventarne ossessionato.
Un racconto ispirato alla storia vera del serial killer americano Zodiac e che non è mai stato trovato. Storia che insegna quanto la crudeltà umana, in preda a follia pura, nuoce non solo i parenti delle vittime, ma anche chi lavora giorno e notte per porre fine a questa disumanità e tutti coloro che, seppur in maniera indiretta, entrano in contatto con la vicenda.
Viene da pensare che in questi casi dove ogni sforzo sembra non portare a nessuna conclusione: quando è il male a vincere, la parola “fine” non accontenta proprio nessuno. Nemmeno la fonte di tanto dolore.

Citazioni
- Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) al figlio, intento a lavarsi i denti: “Sputa” – “L’ho mandato giù!” – Graysmith “Ma perché?!” – “Sapeva di menta!”
- Zodiac, in una delle tante lettere “Mi piace uccidere uomini più che selvaggina, perché l’uomo è l’animale più pericoloso”
- Graysmith ad un dipendente del “Chronicle”: “Non ti dà fastidio che ti chiamano IL TAPPO?” – “A te non dà fastidio che ti chiamano IL RITARDATO?” – Graysmith “Non mi chiamano così!” – “Sì, sì come no!”.
- Graysmith al collega amico Paul Avery (Robert Downey Jr.): “Ho sentito di un certo mio soprannome…” – Avery “Cosa? RITARDATO?” – Graysmith “Mah, è vero?” – Avery “NO!”
- Melanie (Chloe Sevigny) “Dove sei stato?” – Graysmith “Ero al poligono” – Melanie “Ma, mi hanno detto che fai il vignettista... che ci facevi al poligono?” – Graysmith “Leggevo…”


Carta d'identità
Titolo originale: Zodiac
Titolo italiano: Zodiac
Data di uscita (in Italia): 18 Maggio 2007
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 158'
Regia: David Fincher
Da vedere: a chi necessita di emozioni vere e che terranno compagnia per numerose notti. Film forte e "doloroso". Angosciante.

5 commenti:

FiliÞþØ ha detto...

Bella rece...il tuo pensiero è un pò più pacato del mio, ma alla fine la pensiamo uguale...anch'io sono rimasto molto impressionato dall'omicidio della donna sul lago...solo su una cosa non concordo, il fatto che hai definito Donnie Darko un film da vedere...io lo odio...;P

Ciao

Chiara ha detto...

Nah, Filì... daidaidai non puoi dire che "Donnie" non sia sorprendente! Io lo adoro, perchè alla fine non ci capisci nulla ;P
Comunque, mi riferivo anche alla tua recensione quando parlo di "amici colleghi", me lo ricordo il tuo entusiasmo! Debbo ammettere che il film resta nelle ossa... magari un po' meno lento mi sarebbe piaciuto ancor di più... a presto!

Barbara Tampieri ha detto...

Nun me toccate Donnie Darko! L'unico film che ha rischiato veramente di mandarmi in corto i neuroni. Ancora adesso se penso alla faccenda della cinesina con i paraorecchi (l'unico personaggio che veramente non ho capito chi cappero sia veramente) divento pazza! ;-)
Fincher è il regista di uno dei miei film preferiti di sempre "Se7en". Questo Zodiac mi attira perchè i film di serial-killers mi interessano molto e poi per il cast. Ricordate Ruffalo in "Collateral"?
A proposito di serial-killers, riuscirò mai a rivedere un tv movie con Mark Harmon su Ted Bundy? Roba anni 80, lui era bravissimo nella parte.

Chiara ha detto...

Buahahahahahahaahahahahahahah! Anche tu sei "impazzita" per "Donnie"? Io temo che nel riguardandolo una II volta, possa vedere conigli verdi che mi preannunciano la fine del mondo. Troooppo geniale!
"Mea Culpa", "Collteral" non l'ho visto. Grave? ;)

Barbara Tampieri ha detto...

@ chiara
gravissimo! ;-)

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