venerdì 23 marzo 2007

Solo 2 ore per Bruce e poi...


Avete presente Manny (il mammuth) e Sid (il bradipo) nell’ "Era glaciale", oppure Marlin (il pesce pagliaccio) e Dory (la pesciolina dalla memoria corta) in "Alla ricerca di Nemo", o ancora l’orco Shrek e l'asino parlante Ciuchino in "Shrek"? Tutte coppie stravaganti, nate dalla fantasia di una buona matita e preso vita da un abile pc… ho pensato proprio a loro, mentre i miei occhi conoscevano l'ispettore Jack Mosley (l’affascinante Bruce Willis- anche se, ammetto, i baffi stonano un po’) e il detenuto Eddie Bunker (il simpaticissimo Mos Def). Due personalità apparentemente incongruenti ma che impareranno a convivere uniti dai loro guai, proprio come le coppie sopra citate.
Jack è un poliziotto ormai prossimo alla pensione, zoppo, solo ed ubriaco; Eddie è invece un detenuto pieno di vita, sognatore e "piuttosto" loquace. Scaduta un’ennesima giornata di lavoro, Jack si trascina verso il suo mondo di alcol e solitudine, quando gli viene assegnato il compito di trasportare l’internato Bunker al tribunale, a testimoniare contro un poliziotto dal grilletto facile. Sottomesso al dovere, più che alla passione per il proprio lavoro, accetta l’incarico. Obbligo, solitamente, semplice per uno che ha dedicato la propria vita al dipartimento di New York, ma che invece si rivelerà carico di tensione. Le due ore, espresse nel titolo, sono anche la durata effettiva del viaggio dei due protagonisti che si troveranno a deviare il percorso per più di un’occasione, pedinati da un’intera squadra di polizia probabilmente contraria alla deposizione del prigioniero. Un film diretto dal regista di "Arma letale" (Richard Donner), che conferma la bravura di Willis (il ruolo del poliziotto guardaspalle gli si addice completamente- non essendo la prima volta che lo interpreta- quanta eleganza in ogni suo gesto) ma che mette in evidenza anche l’abilità di attori che, per motivi diversi, non riescono a sfondare come meriterebbero. Uno di questi è proprio Mos Def che con la sua semplicità di eterno sognatore, conquista lo spettatore (dico davvero, suscita una sorta di tenerezza concreta che si manifesta nel desiderio di alzarsi dal divano e darsela a gambe con lui). Nota negativa (ma solo personale) è per David Morse, nei panni del piedipiatti "scomodo". Nulla da dire per quanto riguarda la sua interpretazione, ma sarà per la sua inseparabile gomma da masticare e quella faccia "un po’ così", non riesco ad immaginarlo diversamente che nei panni del solito guastafeste (vedi ultime puntate della III serie di "Dottor House"- unico telefilm che mi concedo in tv e che meriterà un post).
Pellicola usuale per Bruce Willis, che però non sbaglia mai e che merita di essere vista soprattutto per gli ultimi concitati minuti quando, per difendere la lealtà di un’amicizia nata in circostanze complesse, si è disposti a mettersi in gioco. Anche a rischio della propria vita.
Geniale (e lo voglio lasciare a conclusione di questo post) lo scambio di battute tra i due protagonisti,che si dicono più o meno così:

Il detenuto Eddie Bunker (Mos Def): "Sei in macchina, un forte tornado si sta abbattendo proprio in quel momento, ti fermi alla fermata di un autobus e trovi una vecchia signora che sta male, il tuo migliore amico e la donna dei tuoi sogni, di questi ne puoi salvare solo uno…" – il Poliziotto Jack Mosley (Bruce Willis) non risponde, lo farà solo alla fine film: "… Dò le chiavi al mio amico per portare la vecchia signora all’ospedale, io mi fermo con la ragazza…" ("Solo 2 ore" - 2006).



Titolo originale: 16 Blocks
Titolo italiano: Solo due ore
Data di uscita (in Italia): 31 Marzo 2006
Genere: Azione, Thriller
Durata: 105'
Regia: Richard Donner
Da vedere: per chi ama il rischio e le pistole di Willis. Mozzafiato.

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