mercoledì 27 giugno 2007

La speranza di uno… su tanti

Ci sono istanti, nei quali si smette di fingere e si torna ad essere uomini. Momenti nei quali il lavoro, gli amici, la famiglia finiscono per scivolare via, in un mondo lontano che non ti appartiene più.
La nuova dimensione, che ruota attorno alla quotidianità, è fatta di sorrisi sconosciuti, dall’odore del caffè appena svegli, dalla bellezza del mare, di tutto ciò che prima rappresentava l’ombra della normalità ed ora diviene speranza.
Già speranza… otto lettere, che rappresentano pace nel mondo, felicità di una vita, luce nei giorni bui. Poiché quando la vita cambia improvvisamente rotta, virando verso una meta che non avevi scelto, le certezze più assolute crollano improvvisamente e non si ha altra scelta che piegarsi all’ovvietà del dolore, della sofferenza, dell’oblio.
Non sono sull’orlo di una crisi di nervi, nemmeno soffro di una depressione fulminante, sono solo pensieri nati in modo spontaneo, in questa sera di inizio estate.
Ho “conosciuto” il significato di “Uno su due”: è una probabilità, quella della salvezza. Salvarsi da una malattia così terribile, che riesce persino a sconvolgere un’umanità in grado di trapiantare visi nuovi, cuore e cornee per ridare vita a chi se l’è vista portare via.
Il cancro è quel “buco nero” dal quale non vorremmo affacciarci mai. Né noi, né chi ci sta vicino.
Uno su due”, mi ha anche restituito quel desiderio di piangere senza vergogna. Le lacrime che scendono sono la risposta naturale all’incontro, forse l’ultimo, fra un padre ed una figlia. Divisi da coscienze, riuniti dal dolore della malattia. Ingiusta la vita.
Può portarti via, qualsiasi emozione ti appartenga. E senza nemmeno chiedertelo.
Questo film, diretto splendidamente da Eugenio Cappuccio, mi ha permesso di conoscere il talento di un giovane panettiere della periferia bergamasca, diventato un 35enne pieno di vita e d’intelligenza. Un ruolo di marito con “spermatozoi piccoli e rincoglioniti” (in “Manuale d’amore 2 – Capitoli Successivi”) mi aveva aiutato a considerarlo al di fuori delle vesti di presentatore goliardico ma mai lo avrei attribuito a ruoli così pregevoli.
Uno su Due”, è un film semplice, senza troppi intrecci inutili, fatto di parole e sguardi sinceri, di silenzi nei quali lo stesso spettatore trattiene il fiato, di dolci sentimenti (quanta tenerezza nel vicino di letto Giovanni, il camionista. Ho avuto un irrefrenabile desiderio di abbracciarlo, ad un certo punto. Così indifeso dalla solitudine e dall’infermità).
Questa pellicola non aveva alcuna pretesa di diventare grande, ma è proprio nella sua semplicità (nonostante affronti un argomento molto delicato) che si fa voler bene. Un gran bene, a dire il vero.
Genova viene rappresentata attraverso gli “sguardi” fuggevoli di una telecamera, ma così belli da imprimere un desiderio amorevole di rivederla ancora una volta.
Trama
Lorenzo (Fabio Volo) è un avvocato genovese; ha una bella casa, una compagna (a volte sì, altre meno), i soci in affari, gli amici, la passione per le donne. Conduce una vita, apparentemente felice e normale. Un giorno, però, questa quotidianità si sgretola. Dopo un anomalo svenimento, viene portato all'ospedale, dove verrà sottoposto ad esami di accertamento. Quando riprende coscienza, intuisce che non ha subito un incidente ma il cerotto alla nuca rappresenta qualcosa di più terribile.
La pellicola racconta le paure e le fragilità che Lorenzo vive nei giorni che precedono il responso finale delle analisi.
Quando il sottile filo che unisce alla vita sembra sul punto di spezzarsi, anche la più banale sensazione appare come qualcosa di meraviglioso.
Dobbiamo provare questa paura, prima di accorgerci di quanto è prezioso "camminare" lungo questa "strada"?

Citazioni
- Lorenzo (Fabio Volo) alla compagna "Dì a tutti che ho un po'di febbre, non si deve sapere niente di come sto" - "Che c'è da vergognarsi?" - Lorenzo "Da vergognarsi niente, da perderci tutto"
- Lorenzo, rivolgendosi alla sorella, venuta a trovarlo all'ospedale "Come ti sei vestita?" - sorella "Sto male?" - Lorenzo "Come metalmeccanico vai anche bene!"
- Lorenzo, visibilmente spaventato, chiede all'istruttore di parapendio: "Oh, ma è tutto vero qui? E' tutta plastica... sembra lo zaino delle medie!"
- "Ti accorgi che un secondo può valere un mese, ed un giorno può valere un anno"

Carta d'identità
Titolo originale: Uno su due
Data di uscita (in Italia): 02 Marzo 2007
Genere: Drammatico
Durata: 100'
Regia: Eugenio Cappuccio
Da vedere: perché troppo spesso ci dimentichiamo di quanto vivere sia speciale. Nella frenesia ci si scorda che il tempo, ogni tanto, si può fermare. Ed in questo frangente possiamo ascoltare la voce di noi stessi, che abbiamo scordato chi siamo e cosa desideriamo. Speciale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao!
A me invece nn è piaciuto molto!
L'ho trovato molto poco incisivo! E in fondo anche un po' scontato..
un filmino carino, niente di più..
A parte Volo, che mi piace veramente tanto!
Ciao

Chiara ha detto...

Certo, la semplicità di Volo vale tutto il film o quasi.
Ma in questa pellicola ha prevalso la naturalezza, ed io non riesco proprio a resisterle quando è così bella.

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