martedì 9 ottobre 2007

Il caso (di) Clooney


“Michael Clayton” poteva essere un film diverso.
Poteva toccare toni più violenti (per esempio, ornandosi di feroci omicidi, impassibili crudeltà e snodate rivendicazioni). Oppure, che so, ridurre gli innumerevoli dialoghi ed aumentare le scene di suspance, a conclusione di avere un ritmo più incalzante, meno lento e “macchinoso”.
Poteva seguire la cronologia dei fatti senza invece rivelare, nei primi fotogrammi, ciò a cui si assiste nei minuti finali.
Poteva essere maggiormente intuitivo, evitandomi una netta sensazione di smarrimento che mi ha attanagliata nel corso di (quasi) tutto il primo tempo.
Poteva cercare (e, probabilmente ottenere) maggiore solidità nella presenza di un interprete femminile più che affermato (cito le ”solite” Kidman, Johansson, e via dicendo) acquistando così charme ed esperienza, al posto della spietata freddezza negli inespressivi occhi di Tilda Swinton (invece, una piacevole sorpresa).
Avrebbe potuto incentrare il successo della pellicola sulla figura di un avvocato dal fisico prestante, dal fascino indissolubile e dalla vita colma di successi, invece che trasformare Clooney in un avvocato mestatore, “traboccante” di debiti, occhiaie e fallimenti.
Sta di fatto che, da qualche tempo, ho acquistato la capacità di prevedere. E quindi scegliere. Stasera ho scelto “Clayton” ed ero certa di non sbagliarmi.
Se lasciassi che la recensione si risolvesse a questo punto, il sette e mezzo datogli nella colonna a destra, potrebbe diventare una “svista”. In realtà il mio cuore da amante del grandeschermo, dei silenzi e degli sguardi imperturbabili (e questo film abbonda di primi piani di un Clooney stupefacente- fascino a parte. Ma, come ho spesso ribadito, personalmente non ne sono sedotta sino ad imbambolarmi, come tutte le altre donne sulla faccia della Terra- e probabilmente non solo- ma a maggior ragione posso esprimere un giudizio esclusivamente “tecnico”), si è innamorato di tutto ciò che ha reso questa pellicola, una pellicola differente.
La “lentezza” non fa altro che accrescere la tensione che, dai primi minuti del secondo tempo, esplode da sotto ogni poltrona, i “fiaschi” di Clooney rendono il tutto più umano, gli interpreti (lasciati, volutamente, a loro stessi) delimitano una situazione più che reale, nel contesto viene anche denunciata una situazione decisamente preoccupante (proprio in America vi è un eccessivo utilizzo di diserbanti che- dati alla mano- ogni anno, causano danni alla salute per più di 250.000 americani).
Non vi sono proprio motivi per bocciare questo film.
Anche perché, grazie a questa pellicola, rinsavisco da visioni poco convincenti (di cui, infatti, non “pretendevo” molto).
Una questione volevo sollevare.
Non è che il finale, nel suo contorno, vi ha fatto pensare ad un altro grande film (ritenuto capolavoro e, infatti, super premiatissimo?!)? Io ho avuto questa fievole sensazione che però si è fatta convincente ripensandoci. Forse è tutto frutto della mia (lodevole) fantasia. Che comunque dovreste apprezzare.

Trama
Michael Clayton (George Clooney) lavora come avvocato, in un rinomato studio legale di New York. Il suo compito è quello di sbrogliare casi “scomodi”, come le omissioni di soccorso, politici poco fedeli, e così via. La sua vita cade a pezzi sotto i suoi occhi e la “Kenner, Bach & Ledeen” (lo studio legale per cui lavora) sembra essere l’unica salvezza per risollevarlo da debiti di gioco, affari andati male e questioni familiari (i deboli rapporti con il figlio, il recente divorzio, un fratello con problemi di droga). Ma la sua vita subisce una svolta quando Marty Bach (Sydney Pollack), il fondatore dello studio, gli affida il collega Arthur Edens (Tom Wilkinson)- che segue il caso della “U/North” (azienda di pesticidi), accusata di produzione di sostanze tossiche, considerate pericolose per la salute umana- che, in preda ad una (apparente?!) crisi psicologica, minaccia di capovolgere l’esito del processo poiché ritiene di essere in possesso di prove schiaccianti contro la ditta che in realtà ha il compito di difendere. Clayton, ha così l’occasione per riscattarsi da una vita turbolenta, senza però sapere a cosa, in realtà, andrà incontro.

Citazioni
- Arthur Edens (Tom Wilkinson) "E Michael, il tempo è ora"
- Un pokerista, durante una partita di poker, "E ho perso peso, da allora" - Michael Clayton (George Clooney) osservando la sua "pettinatura" "E hai comprato anche i capelli"
- Michael Clayton "Io non faccio miracoli, faccio pulizie"
- "Hai fatto credere ai poliziotti di essere un avvocato e agli avvocati, di essere un poliziotto. Hai imbrogliato tutti... tranne te".

Carta d'identità
Titolo originale: Michael Clayton
Titolo italiano: Michael Clayton
Data di uscita (in Italia): Venezia 2007 - 05 Ottobre 2007
Genere: Thriller, Drammatico
Durata: 119'
Regia: Tony Gilroy
Da vedere: per comprendere, effettivamente, perchè Clooney è considerato "tra i più grandi", indipendentemente dal suo sex-appeal. Perchè questo film, travolge e "sconvolge". Poichè seppur inaspettatamente differente da ciò che ci si aspetta, è pur sempre appagante come lo si immagina. Interessante.


10 commenti:

Deneil ha detto...

6 tornata finalmente dopo l' addio su spider pork!se è successo quello che penso sia successo mi dispiace!bella rece come al solito e bentornata!scrivi molto bene!io mi son dato ad un cartone animato!!!

Chiara ha detto...

Come sei gentile, Deneil, dico davvero. Grazie.
La vita è fatta di successi, delusioni, amarezze e gioie. Bisogna provare tutto ciò per crescere e nel contempo apprezzare i momenti più belli.
Succede, l'importante è avere le persone giuste a fianco.
L'hai visto tu "Michael Clayton"?! Certo, non proprio paragonabile al "Topo Investigatore" ma... pur sempre un gran bel film ;)
A presto!

Deneil ha detto...

l'importante è avere le persone giuste a fianco...grande verità!eh no michael clayton non l' ho visto uffa ma ne parlano tutti bene!e la tua rece sarà un motivo in più per vederlo!
Ciau!

domenico ha detto...

uh l'ho visto anch'io
diciamo che condivido quello che scrivi, ma i difetti che hai riscontrato hanno influito maggiormente sulla mia valutazione
(e soprattutto bentornata!)

Chiara ha detto...

Deneil: allora attendo la tua recensione!
Honeyboy: ho considerato, invece, i difetti come pregi poichè lo hanno reso un film poco scontato. Ma capisco (e ho letto) il tuo ragionamento.
Grazie dell'affetto, sono tornata perchè questo mondo a sè, è un mondo pieno di meraviglia. Non potrei abbandonarlo. Nè lui, nè voi "colleghi".

FiliÞþØ ha detto...

Alllora:
prima di tutto complimenti...come al solito sei stata bravissima...hai scritto con il cuore e si vede...quasi sei riuscita a farmi cambiare idea sul film...^^
Ciononostante rimango della mia opinione!:P
Come ho già detto...questo film ha diviso i bloggers tra favorevoli e contrari...io sono tra i contrari (con riserva, perche il cast l'ho trovato veramente bravo...)...i difetti che ho riscontrato li hai già elencati tu all'inizio...oltretutto il film l'ho travato estremamente lento e piatto...ma alla fine è una questione di gusti...
E poi...clooney non ha lanciato nemmeno un bat boomerang...e che cavolo, almeno uno nel finale!^^

Salutoni...

Chiara ha detto...

Grandeee Filì!!!
Quasi quasi fai cambiare idea pure a me... buahahah!
Mi aspettavo di più da questa pellicola ma riflettendoci, proprio perchè diversa mi ha lasciato di più.
Alla prossima, e grazie come sempre troppo gentile!!!
E George è George!
No George, no party ;)

Anonimo ha detto...

Prima di tutto complimenti per la tua bella recensione, hai davvero saputo trasmettere a noi lettori (o almeno a me) quel che il film ti ha lasciato.
Detto questo concordo (quasi) completamente con te, io francamente avrei asciugato un po' la parte centrale: diciamo da quando Wilkinson (ma qualcuno, oltre a me che l'ho citato nella mia recensione e in quasi tutti i commenti relativi questo film, vuole sottolineare quant'è bravo quest'attore?!?!?!?! OH!! :-)) scappa a quando Clayton lo ritrova. Per il resto nulla da eccepire, di molto sopra la (scarsa) media dei film americani di questo periodo.

Ciao,
Mr. Hamlin

Chiara ha detto...

Bravo, esatto. I film americani recenti c'hanno proprio un po' deluso. Clayton ne risolleva per lo meno lo spirito.
Sei stato altrettanto bravo a sottolineare quanto è capace Wilkinson a trasmettere odio follia rancore. Un grande interprete che il talento (e la fama) di Clooney non deve oscurare.

Anonimo ha detto...

Ti dirò di più: spero che l'Academy si ricordi anche di Wilkinson quando si arriverà alle nomination per gli Oscar. Mentre non credo serva ricordargli Clooney, lo hanno ben presente già da soli! :-)

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