lunedì 26 marzo 2007

Diamanti di sangue



Intervista a "Ciak", Leonardo Di Caprio: "Dopo sei mesi in Mozambico non darò più retta a nessuno dei miei connazionali che si lamenta".

"Quando in Africa si trova nuova materia prima, migliaia di indigeni muoiono". Questa è l’Africa e, purtroppo, è anche verità. Edward Zwick (il regista di "Blood Diamond"- e anche dello splendido "L'ultimo samurai" - 2003) ci racconta quello che accade ogni giorno in terre lontane (così tanto da permetterci di pensare che appartengano ad un altro mondo) e che non fa notizia perché la quotidianità è abitudine. Anche se si tratta di vittime. E per altro innocenti: che non solo lottano per la fame, la miseria e le epidemie ma anche per la violenza, l’ingiustizia e i soldi (sempre quelli degli altri). Scusate se è poco.
Danny Archer (Leonardo Di Caprio) è un contrabbandiere di diamanti, quelli che gli africani schiavi cercarono in cambio della (non certa) sopravvivenza (propria e, se si ha fortuna, quella dei propri cari). Ma per lui, questo, non ha alcuna importanza. Solomon Vandy (Djimon Hounsou, con il suo imponente metro e 88) è un pescatore, vittima come tanti della prepotenza dei ribelli che non solo distruggono il suo villaggio, senza pietà verso madri e soprattutto figli (arruolati ed enfatizzati a diventare dei "duri", con il mondo in mano per mezzo di un grilletto premuto- destino riservato anche al figlio più grande di Solomon), ma lo costringono anche ai lavori forzati in una miniera di diamanti. Ed è anche da considerarsi fortunato se, grazie al possente fisico, non si è visto tagliare un arto o violentare la moglie sotto ai suoi occhi (quest’ultima riuscita a fuggire con i due figli più piccoli in un campo profughi). Fortuna che si concretizza quando si trova tra le mani un diamante rosa, grande quanto un uovo che naturalmente cambierà le sorti dei due protagonisti: l’uno interessato all’oggetto, l’altro a rivedere (viva) la sua famiglia. Inizierà così un conflitto di interessi ed una corsa contro il tempo, tra sanguinosi scontri fra ribelli e militari ed il verde maestoso del paesaggio incantevole della Sierra Leone. Tutto raccontato attraverso gli occhi grandi e dolci di uno straordinario Hounsou (candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista- vinto dal già citato Alan Arkin ("Little Miss Sunshine") ma che ora non so quanto meritato, se paragonato alla naturalezza dell’interprete di colore) e il talento indiscusso di Di Caprio (seppure non sia mai stata tra le milioni di giovani disposte a strapparsi i capelli per "Titanic" - 1997) che, grazie a Scorsese, si è spogliato dei panni troppo puliti del giovane dal viso di bravo ragazzo. Ce la faranno "l’assetato" Archer ad ottenere quello che sembra il suo ultimo desiderio e Solomon ad avere (anche grazie all’aiuto della giornalista Maddy Bowen (Jennifer Connely) che sembra anche l’unica ad accorgersi di cosa in realtà accade intorno a tutto quel cinismo) indietro i suoi familiari? E a che condizioni? A voi la risposta.
Un film che suggerisco vivamente di vedere, ma senza quella superficialità che ci tiene compagnia sulle poltroncine rosse, senza sentirci in colpa se per un paio d’ore non ci preoccupiamo di cosa succede fuori. Vi chiedo di soffermarvi certo sugli ambienti fotografati splendidamente da Eduardo Serra, ma portatevi anche appresso gli occhi di quei bambini che sparano senza misericordia perché lo ritengono giusto e che non ci devono far tenerezza solo quando ce li mostrano due minuti alla pubblicità "con il pancino gonfio e gli occhi pieni di mosche" (cito dal film). Ripensateci spesso.
Un diamante è per sempre... ma solo per chi non potrà mai permetterselo.
Bellissima e struggente la colonna sonora, affidata a James Newton Howard. Da avere, per chi ne è appassionato- come me.

"La gente del mondo non se lo compra un anello se sa che a qualcuno gli è costato una mano".
"Dio ha abbandonato questo posto tanto tempo fa".
"Dicono che sotto la nostra pelle nera c’è qualcosa di sbagliato. Forse era meglio quando governava l’uomo bianco".
("Blood Diamond" – 2006).


Titolo originale: The Blood Diamond
Titolo italiano: Diamanti di sangue
Data di uscita (in Italia): 26 Gennaio 2007
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 143'
Regia: Edward Zwick
Da vedere: per chi vuole conoscere e non far finta di nulla. Crudelmente vero.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

....sempre io Chiaretta ..mia.
Molto sentite le tue recensioni ed è proprio per questo che è bello leggerle !
Non si discute sul messaggio del film ...siamo in una società consumistica che non guarda in faccia nemmeno le sofferenze e le atrocità subite da giovani innocenti. Situazione la quale rammarica noi tutti.... .
Non basteranno le nostre parole a cambiare le sorti di quelle vite ...ma bisogna apprezzare la "denuncia" fatta dal film : Svegliamoci!
Io riguardo all'Oscar come miglior attore non protagonista non ho dubbi: Mr. Hounsou alias Solomon Vandy !! Non mi andava giù quella casellina col numero 0.
Come sempre tuo Miki

Vale ha detto...

ciao chiara!!..
ti ringrazio per il commento lasciato nella nostra cineteca emozionale (anche se questo geniale accostamento di parole non è opera mia!!..purtroppo!grande gian!)..
ho curiosato un pò tra le tue recensioni e mi sono piaciute molto.
io sono solo agli inizi e scrivo ancora tanto con lo stomaco, a sensazione, e poco tecnicamente parlando..citando nomi o colonne sonore o fotografia.
ma voglio diventare meno pigra e documentarmi molto di più su questo cinema che adoro..
"blood diamond" è piaciuto molto anche a me, è un film-denuncia che non perde nulla a livello cinematografico pur toccando temi terribili.
e di caprio per fortuna ormai quel benedetto "titanic" se l è lasciato alle spalle..da "the departed" sta dimostrando che è un attore valido sul serio.
unico neo del film, a mio parere, è quell'ambiguo discorso di solomon a proposito del male che c'è sotto la sua pelle nera..non sembrava un pò un tentativo di pararsi il fondoschiena a nome dei bianchi?..
la sofferenza tira fuori il peggio da ogni essere umano, nero o bianco che sia..
quanto ho scritto??
beh, piacere di conoscerti allora!!
vale

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