lunedì 17 novembre 2008

Sta tutto… nel principio di indeterminazione

Ed Crane (Billy Bob Thornton) "I capelli... ti fai mai delle domande?" - "Che vuoi dire?" - "Non lo so, è che continuano a spuntare, continuano a crescere" - "Per nostra fortuna, non credi?" - "No, non capisci. Continuano a crescere, sono parte di noi e noi li tagliamo e li buttiamo. Raccoglierò questi capelli e li butterò nel secchio. E così si mischieranno all'immondizia" - "Mi spieghi di che diavolo stai parlando?" - "Non lo so, lascia perdere"

Più ti ostini ad osservare qualcosa, più ti allontani dal suo vero significato. In parole semplici, questo enuncia il suddetto principio.
E non diventa, dunque, necessario domandarsi il perché ogni film dei fratelli Coen ti colpisce a muso duro. Seppur tu, spettatore fedele, sia preparato ad un improvviso sgambetto, ad una virata, ad un omicidio (brutale, sempre con quel sapore amaro della veridicità) resterai col fiato corto. Senza eccezioni, non avrai scampo. Mentre scorrono i titoli di coda, cerchi invano di sciogliere l’adrenalina che scorre nelle vene interrogandoti in quale punto esatto della trama, il tutto, ha iniziato a sfuggire al tuo controllo.
Poiché in ciascuna trama “coeniana”, il ritmo pressoché normale dello scorrere della pellicola si fa improvvisamente travolgente, senza alcuna via di fuga se non quella dell’inevitabile coinvolgimento universale.
L’uomo che non c’era” si caratterizza immediatamente con la scelta del bianco e nero, seppure sia datato 2001: capiamo subito che questo rafforza le ambientazioni (viaggiamo all’indietro nel tempo, sino agli anni ’50) ma soprattutto fortifica i tratti duri del protagonista, Ed Crane (Billy Bob Thornton): un uomo triste, chiuso nel suo mondo silenzioso, fantasma del suo stesso presente. Gli straordinari sguardi profondi persi nel vuoto (uno su tutti, il fotogramma conclusivo, nel quale oramai il destino è scritto e non più sconosciuto), i suoi silenzi prolungati e la calma che si crea intorno ad esso come un’aurea spenta, al momento dell’esplosione viva della vicenda rendono il tutto incredibilmente sorprendente.
Una certezza, oramai limpida, è la bravura di Frances McDormand, stavolta nei panni della moglie del barbiere e vittima incolpevole di un ingranaggio inceppato. Spazio anche per un’interprete oramai affermata ma qui alle prime armi, Scarlett Johansson che, nonostante l’innocente giovinezza, trasmette una delicata femminilità ora arma seducente dei suoi copioni.
E’ caricaturale, ma onestamente attendibile, la baldanza con cui viene rappresentato l’avvocato Riedenschneider, un classico personaggio creato dalle menti di Joel ed Ethan ed illusoria salvezza per un dramma surreale, carico di tensione in un indiscutibile stile noir.
I giochi di luce, momenti cupi alternati a quelli abbaglianti, assemblati perfettamente al decorrere della vicenda ricreano un’atmosfera che si espande al di là dello schermo: ogni elemento, ogni sensazione, ogni immobilità si carica di una particolare eccitazione che, al concludersi del film, resta sospesa nell’aria. Come un pulviscolo inattaccabile.
E niente e nessuno, può spezzare questa magia. I loro film appesantiscono il bagaglio emozionale. Ed anche quando i turbamenti si diradano, resta qualcosa dentro. La bellezza è eternità.
Solo e unicamente, fratelli Coen.
Trama
California, anni ’50. Nel boom economico del dopoguerra, Ed Crane (Billy Bob Thornton) vive la noiosa routine facendo il barbiere nel negozio di famiglia. La moglie Doris (Frances McDormand) è invece contabile in un emporio in proprietà del ricco “Big Dave"(James Gandolfini). Ed, insospettito dalla complicità fra la moglie ed il suo datore di lavoro e abbandonato in un mondo di quasi assoluto silenzio, coglie al volo un’occasione di affari: un paffuto imprenditore (Craighton Tolliver - Jon Polito) gli offre l’apertura in società di una tintoria dotata di lavaggio a secco. Rivelatasi (come è ovvio) una truffa, Ed si vedrà coinvolto in rovinosi avvenimenti concatenati che porteranno la sua vita in un labirinto senza uscita.
Citazioni
- Ed Crane (Billy Bob Thornton) "Io non parlo molto, taglio solo i capelli"
- Fratello di Ed "Anche loro si infilano i pantaloni una gamba per volta come te e me e vanno anche loro al cesso nonostante questo lusso"
- Ed, parlando della moglie Doris "Dopo due sole settimane suggerì che avremmo potuto sposarci; io le dissi "Non vuoi conoscermi più a fondo?" E lei "Perchè, migliora qualcosa?". Mi guardò come si guarda uno scemo ma la cosa continua a non ferirmi. In fondo aveva ragione, ora non ci conosciamo meglio di prima ma ci conosciamo abbastanza bene"
- Avvocato Riedenschneider (Tony Shalhoub) "A volte più guardi e meno conosci"
- "Il tempo rallenta prima di un incidente per ciò ebbi il tempo di pensare a quello che una volta mi aveva detto un becchino che i capelli crescono ancora per un po' dopo che muori e poi si fermano. Mi chiesi cos'è che li fa crescere? E' come la Terra per le piante? Che cos'è che ad un certo punto abbandona la Terra? L'anima? E quand'è che i capelli capiscono che se n'è andata?"
- "Bè era come osservare un labirinto da lontano, mentre ci sei dentro procedi senza pensare, svolti dove credi di dover svoltare, sbatti il muso in fondo ai vicoli ciechi e vai avanti così. Ma appena te ne allontani tutte quelle curve e quelle svolte compongono il disegno della tua vita, è difficile da spiegare ma vederlo nel suo insieme procura un senso di pace"
- "Non so cosa troverò oltre il cielo e la terra, ma non ho paura di partire. Forse le cose che non capisco saranno più chiare come quando la nebbia si dirada. Forse Doris sarà lì e forse le potrò dire tutte quelle cose che qui non hanno parole"
Carta d'identità
Titolo originale: The man who wasn't there
Titolo italiano: L'uomo che non c'era
Data di uscita (in Italia): 30 Novembre 2001
Genere: Drammatico
Durata: 116'
Regia: Joel Coen, Ethan Coen
Cast: Billy Bob Thornton, Frances McDormand, James Gandolfini, Scarlett Johansson
Da vedere: è personalmente la conferma che, ogni film “coeniano” non visto, è un’emozione in meno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei nel pieno di una (ri)scoperta di capolavori?

In ogni caso ottima scelta: questo è uno dei (film dei) Coen che preferisco.

Ottimo esempio di film sostanzialmente perfetto, cui non c'è nulla da togliere o da aggiungere.

Avercene di film così, avercene!

Ale55andra ha detto...

E' forse il mio preferito in assoluto dei Coen. Film meraviglioso.

Anonimo ha detto...

Hi all. How are you?

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