domenica 13 luglio 2008

La promessa di… Cronenberg


Ridestarsi dopo una notte come la scorsa rende una qualunque giornata lavorativa, un po’ meno detestabile. La sensazione è la medesima di quando si esce da una doccia fredda in un pomeriggio afoso, non so se mi spiego. Una notte di quelle utili, con poco sonno, meno tempo sottratto al vivere, più emozioni da ricordare. Mi ha svegliata un temporale. Di quelli infiniti, dove ti aspetti che da un momento all’altro arrivi Noè e ti inviti a salire sull’Arca. Dopo una lunga contemplazione al cielo lampeggiante e, dopo aver constatato che nemmeno stavolta Noè sarebbe arrivato, ho avuto l’ispirazione: David Cronenberg meritava di accompagnare quelle sensazioni, quell’atmosfera magicamente tempestosa. Si meritava quella notte.
Il regista canadese ha fatto il suo glorioso ingresso nella mia vita esattamente sei anni fa, con “Spider”. Dal 2002, al suo nome, il tappetino rosso è dovere oltre che piacere. Riconferma tre anni più tardi nel suo lavoro che (per ora) ho amato di più, “A History Of Violence”: dal 2005, al suo nome, tappetino rosso e fanfara. Senza remore.
Dalla notte scorsa, corona e scettro.
Standing ovation per la mescolanza perfetta di violenza, amore, odio, morte, intolleranza. Per i colori, prevalentemente scuri, con dominanza del nero (la crudeltà) e del rosso (il sangue). Applausi scroscianti per la scelta del cast: una dolcissima Naomi Watts, nei panni di un’ostetrica dal cuore (troppo) sensibile – colpisce dritto al cuore la fragilità di donna dall’istinto materno, con quanto amore accarezza una neonata senza identità. Un sublime Viggo Mortensen, un po’ autista, un po’ carnefice (o forse no), personaggio che si incastra perfettamente con i suoi occhi glaciali. Il folle Vincent Cassel, una personalità ambigua, stretto nella morsa del potere paterno, intrappolato nelle sue paure, vittima della bottiglia e della bella vita.
Ciascun personaggio vive il suo personale incontro con la malavita (in questo caso russa) e noi ne seguiamo ogni prospettiva. Ma soprattutto, questa pellicola, conserva una scena di violenza così coinvolgente da sentirsi complici di quelle ferite, di quei pugni, del pavimento freddo di una sauna russa: Nickolai (Viggo Mortensen) affronta due malviventi completamente nudo. Questo corpo senza veli, interamente esposto alla violenza dei due omaccioni, trasmette dapprima disagio e poi vigore. Lo scenario non è accompagnato da alcun suono di carattere musicale, i soli rumori sono quelli dei colpi sferrati, del dolore e del movimento di ciascun interprete. Una delle scene meglio riuscite che i miei occhi da spettatrice cinematografica possano ricordare.
Dal libro “Duma Key” di Stephen King che sto leggendo ora, sono incappata in questa frase “L’arte è magia, non si discute, ma tutte le forme artistiche, per quanto strane, cominciano dall’umile quotidiano”. Stupiscimi ancora, David.
Ah, dimenticavo…
Assicurarsi che il trono sia comodo, affinché il sovrano Cronenberg non si stanchi di stare seduto lì. Io, di essere sua seguace, mai.
Lunga vita al Re.
Trama
La vita di Anna (Naomi Watts), un’ostetrica londinese, cambia radicalmente quando si trova a dover prestare soccorso ad una bambina di 14 anni incinta ed in pericolo di vita. La vicenda si conclude con la morte della madre ed il salvataggio della neonata. Anna, si prende cura della piccola orfana e, inevitabilmente, si trova ad amarla come la figlia che non ha mai avuto. Intenzionata a trovare la sua vera famiglia d’origine, dalla borsa della madre, trova un diario. Questo immobile oggetto, nasconde al su interno una verità sconvolgente che porterà Anna nelle fameliche fauci della mafia russa.
Citazioni
- Anna (Naomi Watts) “Spesso nascita e morte vanno a braccetto”
- Nickolai (Viggo Mortensen) “Rimani ancora viva per un po’…”
- Nickolai “Come posso diventare Re, se il Re è ancora al suo posto”
- Nickolai “Noi non uccidiamo i bambini…”
- Nickolai ad Anna “Il tuo posto è lì dentro, con le persone perbene…”
- Anna "Io sono una levatrice" - Semyon (Armin Mueller-Stahl) "Mmm... quindi, a meno che una delle mie figlie non mi nasconda qualcosa... lei ha sbagliato indirizzo"
Carta d'identità
Titolo originale: Eastern Promises
Titolo italiano: La promessa dell'assassino
Data di uscita (in Italia): 14 Dicembre 2007 - Nomination all'Oscar 2008
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 100'
Regia: David Cronenberg
Cast: Naomi Watts, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Armin Mueller-Stahl, Raza Jaffrey, Radoslaw Kaim, Cristina Catalina, Alice Henley, Tamer Hassan, Gergo Danka.
Da vedere: Cronenberg è una garanzia. La sequenza di combattimento sopracitata è un'autentica emozione. Non delude mai.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio vero, Cronenberg non delude (quasi) mai!

A distanza di mesi (lo vidi all'uscita in sala, nel dicembre scorso) ricordo ancora perfettamente scene, situazioni, atmosfere.

Grandissimo film!

A margine, del tutto scollegato dal film, che mi dici del nuovo King? Un tempo avrei comprato anche la sua lista della spesa (l'ho cercata, l'ho cercata...) :-) ma poi ha iniziato a deludermi e l'ho abbandonato.
Che faccio, ci riprovo?

Chiara ha detto...

Film davvero eccellente.

Stephen King dopo il grave incidente di cui è stato vittima (un minivan lo ha investito mentre passeggiava nel Maine - nel 1999) sembrava non riuscire a riprendersi definitivamente.
A mio avviso, "Duma Key" ha preso vita da quella esperienza e per il momento è interessante (anche se piuttosto lento). Di recente avevo letto "Blaze" (scritto nei primi anni '70, quando ancora si serviva dello pseudonimo "Richard Bachman") e mi aveva deluso non poco.
Ma ad uno come lui, gli si offrono sempre infinite possibilità di riscatto. Provaci (e fai sapere).

Ale55andra ha detto...

Megacapolavoro, tra i migliori in assoluto di questa stagione cinematografica. Cronenberg è un grande, spero di andare alla festa del cinema di Roma e di incontrarlo, visto che ci sarà. Comunque non hai mai visto qualcosa di suo che sia antecendete al 2002?

M.S. ha detto...

sì, sì, sì, sì. hai detto benissimo.

Anonimo ha detto...

Se ti sei lasciata fascinare da Cronenberg, non posso che consigliarti un vero e proprio capolovoro e pioniere del suo marchio di fabbrica. Mi riferisco a Videodrome, psico-sogno/incubo di un piccolo programmatore tv colpito dagli effetti troppo allucinatori di alcune ambigue trasmissioni televisive. un classico immancabile

Chiara ha detto...

- ALE: no, visto nulla prima di "Spider". Sai cosa, ho ancora in "magazzino" "INSEPARABILI", però mi dicono che quel Cronenberg era molto diverso dall'attuale. Che mi dici tu? {gli chiediamo una cenetta a David?}
- MARIO: "oiéa" ! ;)
- DARIO: "VIDEODROME"... mi incuriosisce... noleggio? Voto?
Consigliatemi!

Roberto Junior Fusco ha detto...

Un film davvero ben fatto. Prima o poi ne parlerò anch'io. Di Cronenberg, regista che va assolutamente visto, restano memorabili Il demone sotto la pelle, Rabid, The Brood, Videodrome, La mosca.
Un regista che da quei film ha preso una strada diversa.

Chiara ha detto...

Vero.
Infatti non conosco il "vecchio" Cronenberg, ma soltanto il genio attuale.
Non ho dubbi, però, che anche prima fosse capace di dar vita ad emozioni.

FiliÞþØ ha detto...

quando si parla di cronenberg sono di parte, quindi non mi esprimo...

Vabbè dai, lo faccio lo stesso:

CAPOLAVORO!!!!:)

Chiara ha detto...

Tu ed io l'avevamo già espresso quest'amore incondizionato per Cronenberg... ma io (e come vedo anche tu) non mi stanco mai di ribadire il concetto!

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