domenica 27 maggio 2007

Il vero prestigio è... crederci

Abracadabra… stupitevi… e non cercate risposte… ci saranno solo domande.

Ieri sera, quando ho preso a noleggio questo film, non dovevo essere lì.
Non dovevo trovarmi a scorrere con smanioso affanno la lista delle “ultime novità” con la fievole speranza che, almeno stavolta, non mi avrebbero fregato il film- e solo per questione di secondi! E non avevo nemmeno voglia di pensieri “omicidi”, quell’improvviso ed irrefrenabile desiderio di strangolare il povero malcapitato noleggiatore che mi precedeva e che, casualmente, aveva avuto la mia stessa idea. E non desideravo divani, pop-corn, latte e biscotti o che altro.
Invece ero lì.
E con me, c’era anche “The Prestige”. Che culo.

Esistono pellicole che ti “farciscono” di emozioni, che turbano le notti o che danno risposte a domande che non ti ponevi. E poi ci sono quelli che trasmettono tutto questo. E di solito a fianco ci mettono cinque stelle o un bel 9/10.
Signori, “The Prestige” merita standing ovation, iniziale e finale. Non risparmiatevi.
A cinque minuti dall’inizio, ho premuto “rew” per ben due volte (velocità 8x): mi pareva di sentirmi inebetita, forse non mi concentravo abbastanza (il pregio- o difetto- di stare a casa e non al cinema è proprio questo: il tasto “pause” (o “rew” o “fwd”) può essere premuto quante volte necessiti. Ma il vantaggio sta tutto qui. Al cinema hai il resto. Ma può anche capitare che certi film non vengano proiettati ed allora ci si “accontenta” del dolby surround, del divano e della tv a schermo piatto. Quanto meno ci si avvicina un poco). Quando, alla terza volta ed al sesto minuto, mi sono arresa allontanando il telecomando dal divano, ho intuito che, in realtà, la confusione che si prova è parte integrante del copione (phiuuu, cominciavo a preoccuparmi del troppo sole preso nei giorni scorsi), e che copione! I tasselli che costituiscono le singole vicissitudini (i protagonisti sono due) si ricompongono poco alla volta e fra l’altro non si è mai sicuri delle conclusioni a cui si arriva: in poche parole, il puzzle ha pezzi che servono a confondere, sta a noi mettere insieme quelli che riteniamo giusti ed essere poi fieri di ciò che abbiamo ottenuto.
La magia del film sta proprio nel fotogramma iniziale, che sarà poi anche quello conclusivo. Noi sapremo come finirà, ma non come ci si arriva (o sarà ancora una volta, tutta una dannata illusione?). La meraviglia di un percorso non sta alla meta, ma a ciò che vedrai attraverso.
E per i più attenti, il significato è tutto nelle meravigliose parole pronunciate inizialmente dall’intramontabile Michael Caine (è Cutter, il vecchio "ingeneur") circa queste: “Una magia è costituita da tre parti (o atti): la prima è la promessa, il mago mostra a tutti un oggetto, una persona, qualunque cosa di ordinario. La seconda è la svolta, ciò che prima era ordinario ora diventa straordinario. L’ultima, è il prestigio ed è la parte più ardua. Ciò che avete fatto sparire, dovrà riapparire”. Ma se si ripresentasse diversamente? Dov’è finito l’originale? Oppure autentico è ciò che riappare?
E, come a portare a compimento ciò che era stato iniziato, a conclusione di una storia sorprendente, Cutter resta l’unico a conoscere la verità: “State cercando il segreto, ma in realtà non lo troverete perché voi non state davvero guardando. Voi, non volete saperlo, voi volete essere ingannati”.
La magia è proprio nascosta in quel cilindro chiamato verità, che noi spettatori non vorremo mai conoscere.
L’illusionista Angier (Hugh Jackman) conferma il mio intuito verso gli attori di talento, mai visto recitare, mai ascoltata la sua voce, solo letto qualche intervista e guardato le sue foto… ma già sapevo di quanto mi sarebbe piaciuto. E non si trattava di illusione.

Ieri, non dovevo stare davanti ad un televisore a schermo piatto. Dovevo essere ad un concerto. Ed ero arrabbiata con me stessa per non esserci andata. Ma osservando distrattamente i titoli di coda ho pensato che, assistere ad una pellicola così, vale la pena di ogni rinuncia.

Trama
Robert Angier (Hugh Jackman) e Alfred Borden (Christian Bale), condividono un'amicizia che nasce dalla stessa passione: quella per il prestigio. A causa di una tragica fatalità, durante il loro più importante numero- di cui erano solo assistenti- le loro strade artistiche (ed emotive) si dividono ma non senza rancori. Robert, infatti, considera Alfred responsabile della propria agonia e, una volta che i due ottengono la fama di grandi illusionisti, matura l'idea di rubargli il suo numero più importante: "il trasporto umano". Inizia così una battaglia senza limiti, a suon di trucchi ed illusioni che metteranno in pericolo le loro vite (e non solo) e le loro rispettive carriere. Tra vendette e trucchi, il film giunge ad un giro di boa inaspettato, che non farà altro che accrescere la tensione che si avverte durante tutta la visione. Un film a metà fra il drammatico ed il thriller e che non risparmia emozione alcuna.
Il trucco c'è, ma noi non lo vedremo mai.

Citazioni
- "Il segreto non fa colpo su nessuno. E' il trucco, quello sì"
- "Un vero mago è un uomo che sa fare ciò che gli illusionisti credono di fare"
- Robert Angier (Hugh Jackman) "Non credevo di trovare la verità sul fondo di una pinta" - "Ah, no? Eppure lo guardi spesso"
- "Siete un illusionista, non un mago! Dovete sporcarvi le mani per arrivare in fondo"
- Angier riferendosi a Borden "Quell'uomo mi ha rubato la vita, io gli ruberò il trucco!"
- "Berreste anche voi se conoscereste il mondo che conosco io!"
- Olivia (Scarlett Johansson) ad Angier: "Tu DEVI andare da lui. Vi meritate"
- "Un uomo va al di là di ciò che può creare"
- "Il sacrificio è il prezzo di un buon numero"

Carta d'identità
Titolo originale: The prestige
Titolo italiano: The prestige
Data di uscita (in Italia): 22 Dicembre 2006
Genere: Azione, Drammatico
Durata: 130'
Regia: Christopher Nolan
Da vedere: a chi crede che la vita di un illusionista sia tutta soldi e Claudia Schiffer. Un film potente e da un "gusto" agrodolce, rarissimo. Vale la pena perdervici. Sorprendente.

4 commenti:

Barbara Tampieri ha detto...

Vuoi ridere? Ieri sono passata dal videonoleggio proprio per beccare questo film ma il distributore automatico era inchiodato. Ho rinunciato e per fortuna, perchè nel pomeriggio, quando avrei dovuto restituire il film, ha fatto la grandine con chicchi grossi così e c'è stato un blackout di oltre due ore. Per consolarmi mi sono rivista "Casino Royale"!
Tornando a "The Prestige", avevo trovato molto interessante "Memento" e di questo film sento dire un gran bene. Spero da domani di poterlo recuperare. Grazie per avermi ancora di più invogliato a vederlo.

FiliÞþØ ha detto...

che film...stupendo a dir poco...bella rece...
Ciao

Filippo (Cinedelia)

Anonimo ha detto...

Non si puo' paragonare "Memento" a "the Prestige", il primo e' un'opera d'arte,
stupendo unico un film che definirei originale ed inquietante, il seccondo e' un buon film...piacevole...comunque grande Nolan........
ciao
mb

Barbara Tampieri ha detto...

Alla fine sono riuscita a vederlo e ieri sera è stata la seconda volta.
Hai sintetizzato così bene tu che non aggiungo altro, solo vorrei ricordare il cast, a partire dal grandissimo Michael Caine, il tormentato Christian Bale e il cameo di Bowie.
Stupenda anche l'ambientazione.

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